lunedì 30 maggio 2011

Bandierina rossa

Lo ammetto, non ho proprio seguito bene queste elezioni amministrative.
1. perché non ci potevo partecipare; il mio comune di residenza ha 4000 muli sul groppone e praticamente non ci vivo, quello di domicilio non ci sono residente. Tanti saluti, ci vediamo alla prossima.
2. perché fondamentalmente ho anche altro da fare.

Ma i risultati... oh i risultati!
Mi sono quasi messa a piangere dalla commozione.
Non ce ne è stata una, UNA, delle città che il Cavaliere & Co. speravano di (ri)ottenere ad averli seguiti. Tutti a sinistra.

E sapete perché sono commossa? Perché è la prima volta dalla mia presa di coscienza civile che finalmente penso: il popolo italiano non è stupido. Beh, almeno non tutto.
Certo, ci sono i leghisti.
Certo, ci sono i fascisti.
Certo, forse non riusciremo a votare per il nucleare il 12 e il 13, ma cazzo! oggi gli italiani hanno mandato a quel paese il governo.
E ogni tanto la conferma che anche noi un limite ce l'abbiamo è bello averla.

Questo, dopo il servizio di Radio Capital in cui le persone per strada insultavano il Premier per le ennesime promesse ripulire Napoli dai rifiuti (nessuno sotto i 45 anni d'età) è una di quelle cose che mi porterò dietro parecchio.

Viva l'Italia!

sabato 28 maggio 2011

Manal Al Sharif

Eeeed eccola qua.

Un'altra bella notizia di cui andare fieri del mondo in cui si vive.
Non posso provare che ammirazione per una donna che sprezzante della propria incolumità personale è andata contro le leggi misogine del suo paese e, nonostante sia stata arrestata (e sicuramente vorranno farne un esempio per tutte) continua a gridare di seguire il suo esempio.

E che cosa posso provare per tutti quegli uomini che si sono fiondati a comprare dei frustini?
Schifo? Pena? Rabbia? Odio? Disgusto?

Schifo: a iosa.
Pena: un po'.
Rabbia: diversi chili.
Odio: no, mai, troppa fatica.
Disgusto: a volontà.

Questo fa il paio con il post scritto poco fa: di che cosa avete paura?
Vogliono solo guidare. Vogliono poter andare dal punto A al punto B senza dover per forza prendere un bus o dipendere da qualcuno.
Dipendere!
Ecco la risposta. Voi le donne le volete tutte dipendenti e bisognose di voi. Perché è così che vi sentite più uomini.

Manal Al Sharif non l'ha pensata male. L'auto è una grossa fonte di autonomia. Se puoi guidare da sola, puoi andare ovunque. Se puoi andare ovunque non hai più confini. Se non hai più confini, sei libera! Da lì a pretendere il resto della tua libertà il passo non è immediato, ma più a portata di mano.
Ed è questo che non vogliono da quelle parti (e qui).
Una donna libera pensa, parla e agisce con la sua testa e se non gli piaci ti manda a fanculo (cosa che consiglio vivamente di cominciare a fare subito, è moooolto liberatorio).

L'uomo vuole il controllo.
L'uomo vuole il potere.
L'uomo vuole poter decidere il tuo destino.

E il tipo di uomo che vuole tutto ciò è un uomo misero e piccolo, frustrato e inutile, che non ha nessuno scopo nella vita se non sottomettere qualcuno più debole di lui.
Peccato che le donne non siano deboli, sono forti. L'unico problema è che ce ne siamo dimenticate.
Fortuna che ogni tanto ce lo ricordiamo.

Stupri correttivi

Leggo del Sud Africa, guardo la foto di una donna appena sopravvissuta a uno stupro correttivo e mi viene da piangere.
Il gay pride qui a Torino è stato solo la settimana scorsa e io ero in prima fila ad assistere alla parata, a ballare e cantare con loro, felice che ci fosse mezza città a guardarli, triste perché c'erano persone di mezza età che fotografavano i punkabbestia che assistevano credendo che erano mascherati per la sfilata (sigh).

La sera ero al Valentino al sangria party che era un allegro miscuglio di qualsiasi cosa, perché l'alcol per quanto sia una croce per diverse persone, se assunto moderatamente e in compagnia è in grado di unire il mondo. Se poi preferisci il wikskey al vino non è come per le squadre di calcio, che ti ammazzi di insulti e a volte di botte, ma brindi e disquisisci di calcetto.

E ho pensato che era bello. Bello che ci fosse tanto amore nell'aria, per la vita, per se stessi, per gli altri. Era così bello che ora mi chiedo: "Perché non vogliamo tutti questo bello?"
Perché continuiamo ad affannarci a trovare qualcuno da odiare? Un capro espiatorio della nostra rabbia e frustrazione? Perché dobbiamo voler male a qualcuno solo perché non è come noi? Perché vogliamo a tutti i costi un mondo unificato che ci rispecchi? A che pro?

Non veste come te, quindi?
Chiama dio in modo diverso, quindi?
Gli piacciono le persone del suo stesso sesso, quindi?

Qual'è il tuo problema? Cos'è che cambia a te se c'è qualcuno che non segue la tua stessa filosofia di vita?
Da dove viene questa folle idiozia isterica che se permettiamo a tutti di vivere secondo le proprie scelte le tue diventano illegali? Ma ti senti veramente quando pensi e parli?
Non è che alla fine della fiera, sei così tanto insicuro delle tue scelte, credenze e di te stesso, che vedere qualcuno di diverso ti insinua un po' troppo il tarlo che non sei proprio nel giusto?
Hai paura che siano contagiosi? Che tutti quelli che conosci si convertirebbero a nuovi credi lasciandoti solo con te stesso e i tuoi pensieri? Di guardarti intorno e capire che sei l'unico rappresentate di una specie ormai rara (potrei darti il benvenuto nel club di cui faccio parte da diversi anni, ma non so se ti stringerei la mano)?

Evidentemente non ti piaci molto se hai così tanta paura di finire così.
E sai che c'è? Che non me ne frega niente.
Annega pure nelle tue merdose convinzioni. Nessuno sentirà la tua mancanza, credimi.

Ratko Mladić

E' stato arrestato finalmente.
Io non sapevo della sua esistenza (nel '95 avevo solo 11 anni, mi perdonerete) ma ora la so e mi fa schifo.
Mi fa schifo che ottomila persone siano state uccise dall'odio di una sola persona.
Mi fa schifo che migliaia di donne siano state sottoposte a quella pratica barbara che è lo stupro etnico (e il primo che dice che un atto degno solo di un mostro si legga un paio di libri di storia, è una tradizione piuttosto consolidata di voi maschietti in guerra).
Mi fa schifo che Sarajevo sia stata per quattro anni sotto assedio, dove anche solo fare la spesa significava rischiare la vita.
Mi fa schifo che ci siano molti che per questo lo ritengono uno eroe.
Mi fa schifo che ci sia chi pretende che non affronti il processo per problemi medici.

Figlio di Mladić, ho capito che è tuo padre, ma tu hai capito cos'ha fatto?
Prendi tua figlia e immaginatela urlante e piangente sotto un rozzo e sporco soldato che la violenta senza riguardi mentre altri cinque aspettano il loro turno.
Immaginati così tua moglie.
Immaginati così tua madre.

Questo era tuo padre. E non mi pare che una di quelle donne sia stata graziata perché magari non stava tanto bene.
Tuo padre andrà al processo, verrà processato e condannato per i suoi crimini atroci esattamente come avvenne per i nazisti decenni fa ed è il caso che lo accetti. Perché ci sono migliaia di famiglie scomparse nel nulla e questa scomparsa non può essere giustificata con "Erano islamici e io li odiavo, se lo meritavano".
La legge non dice: "Se odi qualcuno uccidilo pure". Altrimenti credo che nessun essere umano sarebbe mai arrivato ai vent'anni, tu incluso.

Posso capire che gli starai vicino.
Posso capire che farai il tifo per lui al processo.
Posso capire un sacco di cose, è tuo padre in fondo.
Ma che tu voglia fare il serbo nazionalista e impedirgli di andare in carcere dopo aver allegramente pasteggiato su cadaveri altrui ed essersi nascosto per 16 anni evitando allegramente le sue responsabilità (e questo la dice lunga su quanto si creda innocente) no.
Tuo padre è un criminale di guerra, accettalo e continua la tua vita, perché per tua fortuna l'Europa non è governata da uomini come tuo padre e la pena di morte non esiste.
E vedendo come si è conciato in questi 16 anni di latitanza a quanto pare in carcere se la sarebbe passata molto meglio.