lunedì 30 luglio 2012

Il cambiamento forzato ai tempi del luna park

I cambiamenti fanno paura, sia che siano voluti che no.
Ma quando sono voluti c'è stato almeno il coraggio raccolto in precedenza che ha portato alla decisione di volerlo, che ti aiuterà a mandarlo avanti fino al suo compimento e ti farà godere di ogni attimo.
Quando invece non sono voluti sono un po' come le montagne russe su cui ti hanno piazzato senza preavviso e senza chiedere il tuo parere.
Sei lì sul vagoncino in prima fila, che osservi la sommità della vetta avvicinarsi senza che tu possa farci un bel niente e sai perfettamente cosa di aspetta dopo lo scollinamento. Il cuore e lo stomaco sono già traslati di una posizione, la laringe è scomparsa chissà dove e il tuo cervello urla come nemmeno una dodicenne in vista del suo cantante pop preferito. Il cuore naturalmente ha raggiunto i limiti della tachicardia e stai producendo adrenalina e ormoni da stress in quantità industriali, soffrendo ogni dannato metro.
La discesa sarà terribile, perché non la volevi affrontare e l'esperienza sarà ancora peggiore di quel che sarebbe stata se solo l'avessi presa con filosofia.

Va da sé che salire sulle montagne russe in piena coscienza e convinti di divertirsi porterà solo ad altro divertimento. Nel caso contrario rimetterete la cena e odierete tutti quelli che vi hanno portato al luna park, senza avvertirvi che il giro della morte sulla giostra era obbligatorio.

Il prenderla con filosofia è l'unica soluzione possibile. Capirlo è facile, esserne capaci però è un altro paio di maniche, quindi chiudete gli occhi, trattenete il fiato e aspettate che il vagone arrivi fino in fondo, sperando che il prossimo cambiamento non sia proprio lì dietro l'angolo.

venerdì 6 luglio 2012

Alla deriva

Quando passi molti mesi a cercare di influenzare il corso di determinati eventi per portarli verso di te, prima o poi succedono due cose: o ce la fai o ti rendi conto che è impossibile.
Nel primo caso ho idea di cosa succeda solo nella metà dei eventi desiderabilmente influenzabili, nel secondo caso ho un curriculum invidiabile.
Ovviamente quando gli eventi decidono cocciutamente di rimanere nel loro status quo, appena lo capisci è meglio se smetti sia di provarci che sperarci. Per il proprio bene, mica per altro.
Razionalmente è una cosa molto facile da fare, inconsciamente è 10 volte più difficile che scalare l'Everest. No, non ho scalato l'Everest, ma è tutto allenamento e buon equipaggiamento e quindi in un certo calcolo delle probabilità è fattibile. Con l'inconscio invece è una dannata lotteria coi numeri truccati a tuo sfavore.
Quindi cominci a fare a metà, ti concedi almeno delle piccole cose che non recidono niente ma comunque non rafforzano nient'altro e intanto cerchi di trovare il modo di lavorarci su.
Prima o poi però gli eventi possono decidere di intervenire da soli e prendono decisioni per te. E' la vita, non ci si può fare niente e per quanto sia più doloroso che cercare di farsi una ceretta inguinale, in realtà  quando succede è molto figo. Perché magari hai sperato così tanto in quell'evento che a recidere tutto da sola non ce la fai e per quanto faccia male sapere che la cesoia definitiva sta per calare, sai anche che prima o poi starai bene come prima della Decisione. Anche se alla fine tu non hai deciso niente e hai accolto gli eventi come venivano, come una barca alla deriva senza timone, perché la fatica che ci hai messo nei mesi precedenti non è ancora passata.
Delle volte la deriva è meglio che niente. Sicuramente meglio di una bonaccia perché, se non altro, ci si muove.