lunedì 30 aprile 2012

Del qualunquismo grillesco

Scorsa settimana uno dei nostri fornitori rispondendo a una nostra richiesta ha scritto come chiusura della mail questa frase "Vota Grillo! L'ultima speranza dell'Italia!"

Ora, io sono stata disillusa sui miti all'età di quattordici anni quando per la prima volta mi sono resa conto che i miei genitori non erano infallibili, ma vili bestie umane (e quindi fallibili) quanto me. Da lì è stata una discesa sempre più veloce lungo la china del "non esistono veri miti o eroi".
Ok, Aung San Suu Kyi non fa testo.

Ora però vorrei sapere cosa accade nella testa di un uomo adulto e vaccinato (da mo') per credere che un comico, la cui capacità di comunicazione si basa per metà sui decibel emessi, per il 45% di parolacce e il restante 5% di scandali, sia veramente un'alternativa affidabile.
Un'alternativa poi che non ha il minimo controllo sul proprio movimento, che lui sì l'ha fondato (come nome) e poi ha lasciato che la palla rotolasse giù per la collina, serenamente, senza che qualcuno si prendesse il disturbo di controllare se per caso beccava qualcosa o qualcuno nel suo percorso.

A parte che vi basterebbe scrivere "Movimento 5 stelle" + "fascismo" su Goole per capire perché non può assolutamente essere un'alternativa accettabile, ma veramente volete mandare al governo una persona che esattamente come il precedente Presdelcons raccoglie seguito esclusivamente per le sue capacità di showman?
Ci siamo già passati ragazzi, veramente, ora basta.
Ci servono persone serie e preparate, persone che se ci metti in mano una crisi globale non ti tira fuori la psicologia spiccia e i ragionamenti da quattro soldi, persone che hanno studiato per poter gestire certi tipi di situazioni, che hanno un piano vero e concreto, che sono consapevoli di avere sulle spalle il destino di 60 milioni di persone, non l'ultimo scandalizzato arrivato.

Ora pensateci, davvero, pensateci un attimo: crisi economica, fondi statali gestiti a cazzo da 30 anni a questa parte, gente che si suicida perché manca il lavoro, sanità in crisi, istruzione in crisi, fasci che spingono per il revisionismo storico, riunioni al parlamento europeo per stabilire le manovre economiche strozzagonadi per i soliti poveri scemi (noi) e in mezzo a tutto questo Grillo e i grillini. 
Non so voi, ma le corna di B. nelle foto istituzionali cominciano a sembrarmi quasi accettabili (ed è grave).
Pensate che certe riunioni in parlamento siano peggio delle gabbie delle scimmie allo zoo durante la stagione degli amori? Aspettate di farci entrare Grillo e poi ne riparliamo.

Oltre a questo metteci la capacità di minimizzare un fenomeno tragico e drammaticamente ancora infermabile e insradicabile come la mafia. Ora pensate a Borsellino e Falcone. Pensate a tutte le vittime di proiettili vaganti per regolamento dei conti della mafia. Pensate al pizzo. Pensate a tutte le persone che vivono sotto scorta o sono morte per tentare di fermarli. Ora provate a non incazzarvi.
Difficile, eh?

Prima di gridare al miracolo italiano (come avete già fatto con IlFatto - salvo poi scoprire che sono una massa di qualunquisti ipocriti come tutti gli altri - e Monti - che come previsto è così incicciato con le banche che solo loro sta salvando) tirate fuori il vostro occhi critico. L'anti-politica va bene, ma con criterio.
Grazie.

giovedì 26 aprile 2012

La bacchettonaggine della Apple

Non ho mai amato la Apple. Il fatto che ormai io sia dipendente professionalmente da un Mac e nella vita da un iPod, non me la rende più simpatica.
Fin dall'apertura dell'iTunes Store ho capito verso quale deriva voleva andare: il monopolio e l'oligarchia della vita informatica degli utenti.

Che le applicazioni vadano prima controllate per evitare truffe agli utenti è, lo ammetto, una cosa saggia, fa parte di un servizio che ad esempio su Android non esiste. Che però la Apple si prenda il potere di decidere se un determinato contenuto non è adatto perché contiene immagini troppo esplicite, su un'applicazione in cui devi dichiarare di essere maggiorenne per acquistare, beh scusatemi mi pare troppo.
Ma poi da un'applicazione che si chiama iKamasutra cosa pretendevano? Gli stickyman a illustrare le posizioni? Che diritto hanno loro di decidere se un utente ha o non ha il diritto di poter vedere quelle immagini? Se continuano a comprarla invece di passare ad altre applicazioni, è chiaro che la mossa di mercato è valida. A loro che gli frega?

Ma è un po' che si è capito che delle vere esigenze degli utenti alla Apple non glie ne è mai fregato una merita cippa. A loro importa esclusivamente delle loro esigenze, dell'immagine che vogliono dare alle persone che utilizzano i loro prodotti, come devono condividere o elaborare contenuti e a quanto pare ora ne vogliono controllare anche la libido. Il prossimo passo qual è? Mettere un filtro sui propri device per impedire alle persone l'accesso a Youporn? Cos'è, si traumatizza la retina display se appaiono immagini troppo esplicite? Immaginare che possano essere utilizzati come oggetti per ricercare il piacere li disturba così tanto?

Che poi che razza di problema continuano ad avere gli americani con il sesso proprio non lo capirò mai. Bacchettoni e dittatoriali fino all'ultimo sulle scelte di vita che fa la gente.
Ma fatelo anche voi invece di rompere i coglioni agli altri, frustrati!

25 anni e ancora non è finita


Quando ero alle medie avevo dei professori profondamente convinti che il nucleare fosse una piaga.
Per tre anni infatti ci subissarono di informazioni su come avveniva la produzione di energia elettrica con il processo nucleare, com'erano composti gli impianti, la sicurezza e soprattutto come funzionava il "non" smaltimento delle scorie, ossia lo stoccaggio in attesa del decadimento.
Dopo queste belle lezioni tecniche ci avevano messo di fronte a Chernobyl.
Storia. Foto. Racconti di persone che avevano ospitato i bambini di Chernobyl per uno scambio culturale a senso unico.
Certo, aver avuto una madre e un padre che si erano spaventati a morte quando capirono che a solo un anno e mezzo potevo essere contaminata con cibi radioattivi, ha aiutato la mia repulsione e a 27 anni e rotti la mia opinione non è cambiata.

Il nuclerare è pericoloso. Dannatamente pericoloso.
Ce l'ha dimostrato Chernobyl 25 anni fa e ce l'ha dimostrato Fukushima l'anno scorso.
A che pro, mi chiedo, creare impianti nucleari costosi, le cui scorie non decadranno prima di centinaia di anni, in cui basta un imprevisto, qualcosa per cui nessuno ha approntato un piano B o anche solo l'A, affinché migliaia di persone si ritrovino contaminate, malate, uccise e così i loro figli e tutte le generazioni future, le zone intorno agli impianti diventino città fantasma, inadatte alla vita e i milioni che devono essere spesi perché questi impianti non nuociano più a nessuno?

Certo, le risorse rinnovabili non hanno lo stesso rapporto quantità-prezzo di un impianto nucleare, ne servono di più, molte di più, per generare la stessa quantità di energia, ma non è una scusa.
Che proprio nei giorni in cui noi eravamo chiamati di nuovo a esprimere la nostra opinione a riguardo Fukushima sia stata investita da uno Tsunami, è stato di un tempismo drammatico.

Il sarcofago è carino, davvero, un bel capolavoro di ingegneria. Un monolite all'idiozia umana, quella che crede di poter governare ogni cosa, anche l'entropia con la sola forza dell'ottimismo e della presunzione.
Anche il progetto è molto ottimista, vogliono smettere di avere preoccupazioni per i prossimi cento anni. L'Ucraina però non ce la fa da sola, dobbiamo aiutarla tutti. Durante la seconda più grande crisi globale dall'invenzione del capitalismo.

E' chiaro vero, perché è meglio investire nel rinnovabile invece che costruire impianti che potrebbero rivoltarcisi contro proprio mentre siamo tutti con l'acqua alla gola?

Ma se nemmeno la paura di morire o peggio e il non arrivare a fine mese riescono a far capire ai fanatici del nucleare che questa opzione non è più un'alternativa accettabile, propongo che solo loro poi ci vadano a vivere vicino agli impianti e ai depositi di stoccaggio.
Tutti gli altri poveri imbecilli che invece preferiscono ingombranti e costosi impianti rinnovabili staranno a centinaia di chilometri di distanza. Però non aspetteranno un incidente per isolarvi, lo faranno prima e non importeranno nessun tipo di prodotto perché la contaminazione è sempre dietro l'angolo.
Se vogliono rischiare lo facciano solo con il proprio di culo, tutti gli altri si godranno una vita tranquilla lontano da malformazioni genetiche e contaminazioni.

martedì 24 aprile 2012

L'unico motivo per cui non vogliono più uccidere

Non perché è inumano.
Non perché va contro tutti i principi morali religiosi di cui si riempiono sempre la bocca.
Non perché è completamente antidemocratico e contro i diritti dell'uomo. No.
Ma perché costa troppo.

In un mondo in crisi pare che l'abolizione della pena di morte negli Stati Uniti possa passare esclusivamente tramite il portafoglio dei contribuenti. Roba che se stavamo ancora nel boom economico la ristabilivano in tutti gli altri.

Ma che bel coraggio che hanno a dichiarare ogni tre per due che non si fidano degli atei perché non hanno una guida morale e non sono costretti a rispettare i principi imposti dalla fede, quando sono i primi a fare orecchie da mercante quando si tratta del più importante: non uccidere.

Ho una sola parola per voi: cani.

giovedì 19 aprile 2012

L'amorevole metodo educativo

"Se ti allontani ancora ti ammazzo!"
Questa è stata l'ultima frase che ho sentito di una madre alla figlioletta di 4-5 anni dopo aver appena attraversato la strada. La minaccia precedente era "Ti stacco la testa".

Io non so quanti di voi siano mai stati minacciati di morte per un piccolo sgarro (aver staccato la madre durante l'attraversamento), ma sono sicura che non siano cose che aiutino un sano sviluppo psicologico del bambino.
Perché da piccoli il ricatto psicologico instaurato in automatico tra genitori-figli è "mamma e papà potrebbero non volermi più bene" (da cui al regola pedagogica di assicurarsi sempre che i figli siano consapevoli del nostro affetto anche durante le punizioni) non "mamma e papà potrebbero uccidermi".

E allargando il campo, questa sembra un po' l'anticamera della confusione tra amore e violenza che ad oggi ha già fatto 51 vittime (donne) dall'inizio dell'anno. Non so quanto ci vado lontana ipotizzando regolari violenze verbali in quella famiglia.

Sinceramente ho un po' paura di immaginare quante altre minacce quella bambina riceverà crescendo. Per i voti a scuola. Per le uscite la sera. Per i ragazzi.
Sono abbastanza sicura che prima o poi l'idea di levarsi dai coglioni il prima possibile le si affaccerà nella mente. Se poi è furba, la metterà davvero in pratica, magari per sempre, che chi ha voglia di accudire dei genitori che l'hanno allevata a terrorismo?

Appendetelo a casa vostra e lasciateci vivere in pace

Ed eccola qui! La notizia giusta per questo giovedì grigio e piovoso.
Una nuova, brillante, fantastica iniziativa, per imporre a tutti un simbolo religioso, stavola in Campania.

Che poi ci provano pure, povere stelle, a giustificarsi dicendo che è un simbolo culturale e non religioso.
Poveri cocchi, ci credono tutti cretini e ignoranti quanto loro. Come se nessuno di noi sapesse che già solo l'imposizione non è un concetto laico, che proprio la laicità portò avanti quei principi di cui tutti loro si riempiono la bocca. Perché la Chiesa, tollerante, protettrice dei diritti altrui e la valorizzazione della persona, non lo è mai stata a meno che non si stesse parlando di ricchi e potenti.
Perché non ci vedo nessun rispetto, tolleranza, protezione dei diritti altrui e valorizzazione della persona, nel continuo sindacare sulla gestione delle nostre vite, dei nostri sentimenti e dei nostri credi. Per la miseria, sapete quanti decenni è andata avanti l'inquisizione?
Persone che solo per curiosità culturale venivano tacciati di eresia.
Persone di culti diversi esclusi dalla società o schiavizzati.
Povera gente che moriva di fame mentre ecclesiastici vari gli dicevano la ricompensa sarebbe stata nei cieli e la sera stessa pasteggiavano a vino e cacciagione alla tavola di qualche signorotto o reale.
Tasse e sanzioni per sostenere la vita della corte papale, crociate per conquistare nuovi territori e rinsaldare il dominio dell'impero.
Voi lo sapete che l'indice dei libri proibiti esiste ancora?
E' questa quindi la simbologia culturale che volete portare avanti?

La laicità, quella vera, pose fine alla sovranità del Papa sulle altre monarchie.
La laicità fece in modo che la gente cominciasse a infischiarsene dell'eresia e della paura dell'inferno e si addentrasse verso studi che esplorarono il mondo per davvero e non solo tramite un libro muffito.
La laicità ha fatto in modo che quell'idiota lì, che vuole mettere il crocifisso d'appertutto, possa vivere fino a ottantanni e rotti, perché se fosse stato per la Chiesa moriremmo ancora a quarantanni a causa del blocco dello sviluppo medico e scientifico.

Il crocifisso è un simbolo religioso.
Se non lo è, toglietelo dalle chiese, smettete di pregarci davanti, smettetela di stamparlo sui santini.
Perché non mi interessa che nel vostro libro c'è scritto che ha portato il concetto di tolleranza e pace tra gli uomini, voi non l'avete mai veramente seguito.

E se proprio volete promuovere la laicità fate una bella cosa: voi il vostro crocifisso ve lo appendente in casa, noi ce ne infischiamo e continueremo a fissare dei muri bianchi.
Vivi e lascia vivere, è così che fanno i laici.
Ma smettetela di pigliarci per scemi per favori che, ve l'assicuro, proprio non ci riuscite.

mercoledì 18 aprile 2012

Raccontatemelo ancora: quanto siamo civili?

Prima o poi dovevano aspettarselo.
Una delle più grandi evoluzioni che la tecnologia ha portato è la diffusione di notizie istantaneamente da parte di chiunque e, soprattutto, il poter raggiungere chiunque, non solo chi di dovere.

Naturalmente, nessuno ne sa niente.
Interpellata la polizia di stato, l'ambasciata tunisina, Alitalia, ministeri e dicasteri vari: nessuno ne sa niente.
Il che nella loro lingua mi sembra quasi che voglia dire non "non ne sapevamo niente, scusate" ma un "non esiste, per questo non ne sappiamo niente". Ma la foto scattata con il telefonino da un passeggero è lì, a dimostrare che avrebbero dovuto saperne qualcosa. Se poi cerchiamo meglio, ci accorgiamo di quanto questi "non ne sapevamo niente" siano ipocriti visto che è prassi comune europea. Magari è pure brevettata.

Devono indagare dicono

Ma indagare che?
Sono sicura che tra gli intestatari dei biglietti, la registrazione del documento al check-in, i documenti che autorizzano il viaggio e la scorta, etc., ci avranno messo tipo 3 minuti a capire chi c'era su quell'aereo con i due tunisini rimpatriati. Ma devono allungare i tempi e sperare che la gente dimentichi.

Esattamente, chi vigila sulle forze dell'ordine in Italia? Chi è che indaga che tutto avvenga secondo le regole? Chi è che si impegna a prendersi sulle spalle il fardello di controllare che chi sceglie di portare la divisa se la meriti per davvero?

E meno male che questi rimpatri avvengono con compagnie di linea e non solo perché la tradizionale indifferenza italiana ogni tanto fa cilecca, ma anche perché vedere come il nostro paese tratta persone nelle stesse identiche condizioni in cui eravamo noi non più di sessant'anni fa, ci fa bene.
E al signore che ha commentato che quel comportamento doveva essere una soluzione agli sputi dei rimpatriati... ve li meritavate quei cazzo di sputi!
Sapete veramente cosa sono i CIE? Cosa hanno passato prima di essere portati su quell'aereo? Vi sembra normale essere puniti perché si cercava solo di avere una vita migliore e diversa da quella che il luogo nativo ci aveva riservato?
Ci meritamo piscio in faccia, altro che sputi.

Io, con la testa piena di telefilm americani dove la disciplinare piomba in volata a indagare su questo e quello al minimo sospetto (vabeh, sono abbastanza sicura che non siano proprio così "ligi" e comunque quello è il paese che è andato in giro per tutto il mondo a insegnare come violare meglio i diritti civili), ora in questo momento con un testimone oculare e una prova visiva esistenti, vorrei vedere qualcosa attivarsi.
Perché noi ci riempiamo sempre la bocca e le orecchie di quanto siamo "civili" e "democratici" e poi alla prima occasione dimostriamo di essere barbari e mafiosi tanto quanto tutti quelli a cui appiccichiamo quell'etichetta. Simbolico che lo facciamo proprio con persone che in questo paese ci vengono per trovare quella civiltà e democraticità di cui tanto ci vantiamo.

Dovremmo essere denunciati per truffa e pubblicità ingannevole.
E l'esistenza della Lega sarebbe già una prova schiacciante a nostro svantaggio.

Antipolitica eh

Sono un po' di giorni che sento questa parola: antipolitica.
Pare che i cittadini italiani siano sfiduciati, che guardino un politico, uno qualsiasi, e ci facciano la linguaccia, che non credano più nei partiti, che per tutti siano semplicemente mangiapane a ufo (e i cani se ne lamentano pure!)
Non so, mi sono stufata di dire "la scoperta dell'acqua calda", mi serve qualcosa di più incisivo come motto.

No perché se avevamo veramente bisogno che che Mr. B. si levasse dai cojoni solo per capire che nessuno dei partiti attualmente viventi in Italia stessa facendo qualcosa di diverso da: sostenere B./andare contro B., allora siamo messi peggio di quel che credevo.

Non ci sono partiti in Italia (ok dai, quelli grossi, quelli i cui segretari vanno in tv a sbraitare, sbraitano sui giornali e sono inseguiti dalle Iene) il cui programma sia qualcosa di diverso da: rimani appiccicato a quella cazzo di mucca più che puoi e continua a mungere.
Che ce ne stiamo accorgendo è una bella cosa, peccato che gli italiani per genetica siano lucertole: se ne stanno stese al sole fin che c'è, si spostano un po' se una nuvola lo copre, si rintanano nei giorni di pioggia, scappano alla minima vibrazione negativa e se vengono acchiappati in qualche modo sono anche disposti a rimetterci la coda.
E' più facile che ci spuntino le ali prima che a un italiano venga in mente di incazzarsi per cose serie.

Io sinceramente non avevo bisogno di un governo tecnico per capire che il PD era tutto tranne che sinistra, che la Lega era marcia quanto quelli contro cui sbraitava, che il PDL erano una manica di ruffiani, che i grillini erano solo dei troll e flame rompicazzo (che poi vogliamo capirlo o no che sono immischiati coi fasci?), che l'Idv non ha spina dorsale, e che tutti in realtà si buttano sulla tendenze del momento a cazzo solo per far vedere che, no, ma noi siamo col popolo, noi ci teniamo, siamo avanti, vedete?

Ma andate a fanculo.
Abbiamo un governo tecnico formato da figli di papà di cultura ultraconservatrice che non hanno mai saputo cosa significasse rinunciare per una settimana alla carne e alla frutta perché se no non arrivavi a fine mese, che non sanno nemmeno cosa significa farsi la gimncana dei colloqui perché il nome di papà e i titoli di studio conseguiti delle più prestigiose facoltà del mondo faceva la metà del lavoro, cresciuti in un'epoca dove c'era ancora il ricambio generazionale e tutti avevano fretta di crescere perché c'era il boom del dopo guerra e quindi assumiassumiassumi! e sapete che c'è, tutti partiti che ci stanno girando intorno e ci fanno i salamelecchi, hanno la stessa dannata età!
Come cazzo fate a credere che possano essere veramente in grado di risolvere la crisi e capire le necessità della popolazione attuale in un mondo in cui l'economia e la società si evolvono ogni 5 anni?

Perciò tirate la testa fuori dal culo e cominciate a informarvi sui partiti più giovani, più piccoli, quelli che davvero i finanziamenti pubblici non li hanno mai presi e hanno tutti un altro lavoro, uno vero e le riunioni le fanno il finesettimana e la sera, e hanno tutti i vostri problemi e se parlate di precariato vi fanno vedere il loro CV di lavori temporanei, che magari la metà va in bici perché la bezina costa e il bus pure e certo non comprano l'acqua in bottiglia che è una spesa inutile e tanto quel che non ammazza ingrassa.

Certo sperare che i parassiti attuali lo capiscano è inutile, che noi in massa ci mettiamo a fare qualcosa è utopia, quindi credo che la speranza sia solo in quei pochi che ancora ne hanno voglia. Quindi cari: manuale di pubbliche relazioni, di comunicazione e marketing moderno, fate qualche flash mob, parlate con le femministe (quelle vere), con l'Arcigay, con l'UAAR o coi vostri corrispettivi di destra (se lo siete) e poi uscite a parlare con la gente ma per favore non con quella maniera così fastidiosa dei comunisti (ragazzi, veramente, io quel giornale non lo leggo mai, ma vi pare che mi leggo le seghe mentali lunghe 33 canti dantici vostre?) ma fate capire che ci siete.
Che finché non vi leggo almeno sul Post o su Linkiesta col cazzo che esistete nel mondo.

lunedì 16 aprile 2012

L'arte maschile di riuscire a scherzarci

Io amo i miei colleghi. Seriamente. Quelli con cui vado a pranzo poi li trovo rigeneranti. Perché sono schietti e razionali e non parlano sempre di lavoro (sì, sono tutti maschi).
Però quando mi trovo improvvisamente in mezzo a battute misogine, per quanto dette per scherzo e solo per modo di dire, mi rendo conto che alla fine anche loro da qualche parte hanno insito un inconsapevole becero maschilismo.
Dico inconsapevole, perché sono piuttosto sicura che non se ne rendono affatto conto. Infatti non credo proprio che nessuno di loro davanti alle proprie madri/sorelle/nonne/compagne/figlie avrebbero mai fatto quel tipo di battute. Ma c'ero solo io, perciò cinque minuti sono diventati per un attimo un raduno solo maschile che non sarebbe stonato in un pub davanti a una pinta di birra e la partita sullo schermo.
Perché dite quello che volete, ma quando siamo a numero 51 vittime di violenza maschile dall'inizio dell'anno (in Italia), scherzare ancora sul vecchio proverbio "Quando torni a casa picchia tua moglie, tu non sai perché ma lei sì" è crudele e sintomo di un'ignoranza abissale della reale situazione della società attuale.
Quel proverbio, forse più di tutti, indica qual è stata ed è ancora (per molti) la reale concezione dell'uomo nei confronti della donna: un oggetto, un animale al loro servizio, che va addomesticato e asservito perché non sgarri ed esca mai dalle imposizioni patriarcali, perché loro sono i padroni e hanno il diritto di farci quello che vogliono. Ma soprattutto un essere che, a differenza loro, è fallibile e imperfetto e quindi va educato come un cane che non vuole stare alla catena, se necessario fino alla morte.
Li conosco bene ormai e so che un'azione del genere non è assolutamente insita nella loro natura e quel proverbio è solo un retaggio culturale lontano, ma purtroppo là fuori è pieno di persone che di quelle parole ne fanno una regola di vita ogni giorno. E sono tante le donne che non riescono a liberarsene e al medico del pronto soccorso dicono che sono cadute dalle scale. Di nuovo.
Perciò credo che scherzarci su, come se fosse un gioco, come se fosse acqua passata invece che drammatica realtà, sia stupido e sintomo della peggiore delle ignoranze. Perché i giornali ora ne parlano e di scuse ne hanno poche, e se riescono a conoscere a memoria tutti i dannati giocatori della Champions League, potrebbero anche sprecare due neuroni per assimilare la notizia dell'ennesima donna brutalmente uccisa dal compagno o ex.

Sì, ho smesso subito di sorridere e mi sono calmata per cercare un tono che non fosse di polemica, perché avrei rovinato pranzo e rapporti. Mi sono voltata invece ridendo, verso il più vulnerabile lo ammetto, e gli ho detto di rifare la conversazione davanti alla sua compagna. Dopo le battute su come sarebbe stato conciato finalmente il discorso è cessato.
Forse la prossima volta avrò il coraggio di dirgli di rifarlo davanti alla nostra collega V. che una volta di sorelle ne aveva due e una gli è stata portata via dell'ex-marito con un colpo di pistola. Chissà se rideranno ancora.

Sull'itech per principio non mi fido

Sì, sono nata in un'epoca di incredibile sviluppo tecnologico.
Ho visto praticamente nascere la diffusione dei cellulari, dai primi grandi quanto cabine telefoniche fino agli smarthphone.
Ho visto il passaggio dal walkman al lettore mp3.
Ho visto la morte del floppy disk a causa del cd-rom e l'arrivo dell'agonia dello stesso.
Ho visto la nascita del 3D.
Ho visto console game diventare più potenti e avanzate di un computer.
Ho visto la nascita dei tablet e degli schermi touch-screen.
E sono una dannata trekkie (selettiva, ma una trekkie).

Insomma, io nella tecnologia ci sguazzo (limitatamente al mio budget).
Ma la considero per quello che è: silicio, plastica e rame, in poche parole artefatti umani e quindi fallibili.

Nata poi in Italia, dove le connessioni internet sono 1. costose, 2. difficilmente reperibili, quando mi prospettano un futuro privo di supporti fisici, rimango sul scettico.
E non solo perché so cosa può succedere a un server se anche solo uno dei condizionatori della struttura si rompe, ma anche perché so che se è online non è impossibile craccarlo.

Io sono anche della generazione degli hacker e dei pirati multimediali. Non mi intendo di hackeraggio ma so che tutte le precauzioni utilizzate per impedire il rippaggio dei dvd sono state inutili. So che hanno provato a eliminare la pirateria sul mulo e sui torrent e gli ha detto male, anzi, ha costretto persone fossilizzate da anni sui metodi preistorici ad aggiornarsi. Ho visto la chiusura di Megaupload e Megavideo e questo ha reso solo le comunità più attente. Avevo visto la chiusura di AnimeDB ed è successo che i piccoli forum prima anonimi ora hanno il triplo delle visite. Ho visto insomma, forze dell'ordine affannarsi a rincorrere piccoli e grandi pirati e non gli riesce proprio benissimo. Anzi, è arrivato WikiLeaks.
E poi so che se c'è gente come quelli di Anonymus che fanno quello che fanno per ideologia, ci sono anche quelli che lo fanno per hobby o su commissione e che nonostante fumetti, film e telefilm ci dicano che se paghi abbastanza puoi avere difese impenetrabili, ci dicono anche che c'è sempre un pesce più grande, furbo e bravo di te.

Ho un collega che seppur informatico non frequenta nessun tipo di social network e non lo farà mai, perché se non vuoi che la tua privacy venga violata il metodo è uno solo: rimanere offline.
E io, che quando ho cominciato a usare la rete gli unici nomi ammessi erano i nick-name e dicevi il tuo nome vero (e di solito non assolutamente il cognome e al massimo la città in cui vivevi) solo dopo che ti eri veramente assicurato che chi frequentavi era qualcuno di fiducia, gli dò ragione. Quando è nato Facebook questa storia di usare il vero nome mi ha traumatizzata e sono dannatamente selettiva con i miei contatti (anzi, è ora di pulizia).

Perciò piano con l'entusiasmo e se dovete trasportare file di natura particolarmente privata fidatevi, le chiavette USB con un bel laccetto lungo da poter stare intorno al collo sono e saranno sempre il metodo migliore per tenere al sicuro dei dati. Se non altro saranno costretti ad affrontarvi faccia a faccia per averli.




venerdì 13 aprile 2012

Il razzo della Corea ha un buco nella gomma

Beh, insomma, vi siete tanto agitati per sto razzo e poi non è nemmeno riuscito a raggiungere la stratosfera.
Giappone e Corea del Sud dispiegano le forze, USA condannano l'iniziati, la comunità internazionale (ok, ma chi ne fa parte? Solo noi occidentali oppure ci abbiamo ammesso anche il Burundi e l'Afghanistan) e perfino la Cina non l'ha visto di buon occhio (e qui ci sono rimasta di sale).
Si beh, ecco, che esagerati.
Ora io non vorrei dire, ma per quando la Corea del Nord abbia come obiettivo riunirsi (violentemente) al Sud e conquistare il Giappone (almeno, è sempre quello?) prima di gridare "Al lupo!" non è il caso di vedere che succede?
Perché signori, sono messi talmente male che il lancio di un misero satellite non gli è riuscito, cosa credete che possano mai fare contro tre nazioni di cui una ha insegnato a tutti cosa fossero le armi di distruzione di massa?
Che poi devo dire la verità, io quelli che devono venirti a dire qualcosa ogni volta che ti vedono impegnato in un qualche tipo di attività non li reggo tanto.
Sono un dannato regime comunista autocratico, isolato dal resto del mondo e da che mondo e mondo cos'è che ha sempre fatto cadere regimi, religioni, pregiudizi, razzismi, etc? La cultura e la condivisione della stessa.
Perciò la prossima volta che devono lanciare un satellite meteorologico non so, fate qualcosa di carino, offritegli un paio di scienziati per farlo andare a buon fine stavolta. Ci guadagnate due volte:
1. loro vi dovranno un favore (o comunque farete capire che siete ben disposti a fargli far parte del resto del mondo)
2. scoprite se è davvero un satellite quello che lanciano

Che, di nuovo, c'è un motivo se la guerra fredda non è mai giunta al suo apice più estreno ed è: a nessuno interessa un futuro post apocalittico.
E se la Corea del Nord avesse veramente le risorse (e la volontà) di muovere guerra lo avrebbe già fatto da un pezzo.

giovedì 12 aprile 2012

Gene Roddenberry sarebbe stato in prima fila

Lentamente a passettini arriva il futuro.
Quello ipotizzato da anime, film e telefilm fantascientifici negli ultimo 40 anni.
Quello in cui tutti prima o poi andremo nello spazio.

http://www.spaceland.biz/

Cioè, pensateci: al momento gli unici a frequenzate lo Spazio sono gli enti governativi. Perciò tutti gli astronauti sono persone addestrate in ambito militare prima e aerospaziale poi. Invece qui una persona qualsiasi (sì certo, ben fornita di denaro) può diventare un astronauta. E' solo il primo passo verso quelle che saranno in futuro scuole guida spaziali. Vi immaginate a 18-21 anni dire: sto facendo la patente spaziale?
Centri come lo Spaceland apriranno la strada a missioni spaziali private che non dovranno per forza di cose usufruire di piloti (o ex) governativi per guidare i propri shuttle (che sono sicura non ce ne siano proprio a bizzeffe). L'apertura al privato di determinati settori poi ha sempre portato a una velocissima evoluzione delle tecnologie utilizzate (perché c'è un mercato da conquistare e anche velocemente prima che lo facciano altri, mica cazzi).

Insomma, non dico che forse riuscirò a vedere completato un teletrasporto prima di esaurire il mio ciclo biologico ma, chissà, forse un voletto nello Spazio sì.

L'idiozia cattolica non ha mai fine

Una cosa che non ho mai sopportato della Chiesa e dei cattolici (e delle religioni in genere ma loro sono dei campioni assoluti) è l'ipocrisia.
Leggiamo questa notizia.
Un parroco si rifiuta di dare la comunione a un ragazzino disabile perché incapace di intendere e di volere. Scoppia il caso di discriminazione.

Ora, da un lato potrebbe pure essere un ragionamento sensato dato che viene richiesta la capacità di intendere e volere a delle persone che prendono i sacramenti. Dall'altro lato: e il battesimo quindi? Quello non è un abuso commesso su un essere incapace di intendere e di volere (di cui sono consapevoli tutti dato che sono presenti un padrino e una madrina che "rinunciano" al male per l'infante)? E poi che ne è della caritatevole tolleranza cattolica che spande sacramenti e amore ovunque basta stiano fermi abbastanza da ricerverli?
E che significa che ci sono rimasti male pure i compagni? Cosa centrano loro? Il soggetto non era il ragazzino disabile? Concentrati mamma! Tuo figlio c'è rimasto davvero male perché aveva capito cosa gli stavano rifiutando o solo perché non poteva avere qualcosa che tutti i suoi coetanei invece stavano ricevendo?
Che poi hai anche ragione a dire che a dieci anni è difficile che un ragazzino capisca il significato dell'Eucarestia, quindi perché dopo averlo battezzato ora si rifiutano di comunarlo? (Ma quindi anche per te non è una cosa seria, vuoi solo fargli fare qualcosa di normale per far finta di avere un figlio normale, o no? Che è sacrosanto chiaro, ma se nemmeno tu ci credi a sufficienza da aver sentito la necessità di sposarti in chiesa perché hai dovuto imporre la tua finta fede a lui?)

La discriminazione dei disabili è all'ordine del giorno in Italia, questo è vero, ma io me la prenderei di più per cose come:
- mancanza di rampe d'accesso a edifici pubblici, privati e più semplicemente ai marciapiedi
- mezzi di trasporto non completamente accessibili (solo a Torino un disabile il 9 non potrebbe prenderlo. Mai.)
- tagli alle spese pubbliche per il servizio ai disabili
- mancanza di insegnanti e programmi di sostegno nelle scuole
- esclusione dei disabili da attività scolastiche ricreative
- scarsi parcheggi per disabili
- scarsi posti di lavoro per i disabili

Ecco, questo cambia la vita a un disabile, non il ricevere o meno la comunione.
Sono queste le battaglie che dovreste portare avanti genitori, dei sacramenti mancati invece non credo proprio che vi dovreste interessare e non dovrebbero interessare nemmeno alla Corte Europea di Strasburgo. Perché quella è una cosa superflua e se davvero il ragazzino non era in grado di comprenderla non credo che ne avrebbe mai nemmeno sentito la mancanza fino a che qualcuno non glie la facesse notare.

Cattolici, un consiglio, smettetela contarvi balle e i ragazzini fateli battezzare quando sono grandi, come si faceva una volta prima che la Chiesa avesse un disperato bisogno di infoltire i propri registri per dimostrare di avere ancora dei fedeli. Così magari la prossima volta non vi ritrovare un bambino disabile che rigurgita l'ostia perché stressato dalla situazione e dall'umore familiare che sente intorno a sé (e la Chiesa potrebbe cominciare a contare le persone sui registri come fedeli veri e non solo di abuso).

Io della Lega non scrivo

Ho deciso che io della Lega stavolta non scriverò niente.
Primo, perché i leghisti mi stanno più sul cazzo dei nazisti, fondamentalisti religiosi e istituzionali, papisti, ipocriti, dittatori e misogini e non ho voglia di avere acidità di stomaco.
Secondo perché se ne sta riempiendo il web e c'è gente molto più salace e brava di me.
Terzo perché a causa del punto prima ne uscirebbe solo una sequenza di bestemmie e insulti in italiano corretto che nessuno di loro capirebbe e quindi non ne vale la pena.
Scatenatevi voi.
E complimenti per essere cascati puntualmente dal pero. Di nuovo.
Però ora fatevi furbi e compratevi un casco.

mercoledì 11 aprile 2012

Viva le vecchine con l'ombrello

L'educazione è quella cosa che ci mette al riparo dalla carenza empatica altrui.
Ovvero, cose come "non metterti le dita nel naso" sono regole fatte perché a molte persone da fastidio vedere altri che si mettono le dita nel naso, altri che non hanno la sensibilità necessaria a capire che determinati comportamenti potrebbero dare fastidio al prossimo (o più comunemente, non glie ne frega una cippa). Vale per la musica alta, urlare al telefono, superare le code agli sportelli, prendere a gomitate la gente per passare, etc.
Quando però la carenza empatica incontra l'ignoranza è un bel quarantotto: così si hanno adolescenti sui treni e sugli autobus con la musica a palla che urlano per parlarci sopra, sconosciuti in metro che urlano come se dovessero far arrivare fisicamente attraverso l'aree la propria voce e non tramite un microfono, e gente che rischia il linciaggio perché si presenta alla cassiera dopo aver abilmente scavalcato tredici persone prima di lui.
E questa maleducazione e carenza empatica è sempre più diffusa, e dà dannatamente fastidio.
Se fossimo in un paese diverso, come l'Inghilterra, al primo sgarro avremmo trovato una vecchina che ci prendeva a ombrellate, ma siamo in Italia, la patria del "fatti i fatti tuoi e camperai cent'anni". Paese  natale di campioni che "Sul serio picchiava la moglie ogni sera? E io che credevo fosse la tv!". Fonte inesauribile di frasi come "No, io non ho visto niente, mi faccio i fatti miei io!" e "Io faccio quel che mi pare e fatti i cazzi tuoi!" o "Che rompicoglioni che sei!".
Così viviamo ogni giorno in strade piene di gente sempre più maleducata che non capisce che il proprio comportamento sta infastidendo gli altri, aumentando così l'odio e il gap generazionale, spingendoli a fare cose sempre più fastidiose per il prossimo.
Secondo me non siamo molto lontani a risse tra generazioni invece che tra ultrà di squadre diverse. Già me li vedo i mocciosi e i trentenni a darsi spallate mentre i settantenni fanno lo sgambetto al ventenne.
Comunque se mai dovessi vederne una, io punto tutto sulla vecchina con l'ombrello.

Tanto rumore per un dominio

Questa cosa sta diventando ridicola.
Mediaset si dimentica di rinnovare il dominio internet (una di quelle cose che, normalmente, un'azienda seria metterebbe in automatico tipo l'accredito delle bollette sul conto corrente) e un'azienda omonima se lo compra.
Niente di strano, internet è come quel detto che "chi va a Roma perde poltrona". Tu lasci il dominio libero per più del tempo che ti viene concesso dal rinnovo e quello viene rimesso in vendita. Anzi ci sono servizi che si premurano di avvisarti che "Hei! Un dominio .com con il tuo nome ora è libero! Compralo subito!".
Giustamente il ricordo al World Intellectual Property Organization è stato respinto: il dominio è stato acquistato legalmente.
Dopo una sentenza del genere la Mediaset dovrebbe incassare a corrompere a suon di soldoni la piccola azienda per farsi ridare il dominio, e invece no! Se i tribunali internazionali non aiutano che problema c'è? Ci rivolgiamo a casa nostra. Ed è così che il tribunale di Roma a "sorpresa" intima all'azienda di restituire il dominio alla nostrana.

Ma ci siete o ci fate?

Signori, se uno smette di pagare il mutuo di casa sua, la banca se la riprende e la mette all'asta. Se l'ex proprietario tornasse poi dicendo "Aspettate! Ora li ho i soldi!" sfrattereste davvero la famiglia che l'ha legalmente acquistata per ridarla a lui?

Ma poi anche se l'avessero comprato apposta per sfruttare le visite al sito televisivo cosa centra? Il dominio era libero. LI-BE-RO e nel mondo di internet è così che funziona. Proprio, come la corsa all'oro ai tempi del west, dove il primo che piantava il paletto era proprietario del terreno.

Certo che, quando vogliamo, siamo proprio dei provincialotti ignoranti.
Ora voglio vederli a districare la matassa sui diritti del nome Mediaset.

Comunque non so a voi, ma a me il contenuto di www.mediaset.com pare notevolmente migliorato.

Le parole sono sempre bombe nucleari

E insomma, ma chi se l'aspettava di leggere di Günter Grass ancora dopo Pasqua?
Che il poeta l'abbia o meno fatta fuori dal vaso alla fine questo articolo la dice giusta: Israele non è disposto a sottostare a nessun tipo di controllo internazionale e se qualcuno li critica è subito antisemitismo.
Che secondo me era l'esatto intento dello scrittore: scatenare un dibattito.
L'Occidente deve decidersi che politica seguire, ovvero quella del "o tutti o nessuno" o "tu sei amico mio e quindi ti tratto un po' meglio degli altri" oppure "tu mi tieni per le palle e quindi io non ti dò fastidio".
Questo senza mai dimenticarsi che se da un lato c'è uno stato arrogante dall'altro ce ne è uno che non ha mai fatto mistero delle sue mire genocide. Una seconda Shoah non la vuole nessuno, ma nemmeno un conflitto nuclerare. Quindi io tornerei alla vecchia politica del disarmo, ma globale. Togliamo la bomba a Israele e non facciamola costruire all'Iran sì, ma poi la togliamo agli USA, Russia, Corea, Inghilterra, Francia, etc.
Se non ce l'hanno tutti non ce l'avrà nessuno.
Così sì salva la popolazione mondiale, non costruendo ordigni apocalittici a gogò.

venerdì 6 aprile 2012

Su Gunter Grass

Credo se ne stia facendo un caso più grosso di quello che è.
Veramente.

Sappiamo tutti che il conflitto israelopalestinese non può essere ricondotto a: gli ebrei sono i cattivi/i palestinesi sono i cattivi. Da un lato abbiamo l'Iran e la Palestina, due paesi la cui politica si basa sul fondamentalismo islamico, il cui scopo dichiarato è spazzare dalla terra lo stato di Israele. Dall'altro abbiamo Israele, arroccato da decenni nella propria posizione di difesa nel nome della quale si permette atti di violenta colonizzazione e attacchi "preventivi".
Chi ha ragione?

E' un serpente che si morde la coda: nessuno dei due cederà il passo perché la Palestina continuerà a puntare il dito contro Israele per i territori occupati, l'embargo e gli attacchi preventivi, Israele continuerà a puntare il dito contro gli attentati terroristici e le continue dichiarazioni di guerra.
In mezzo a tutto questo, una comunità internazionale oppressa dal senso di colpa della Shoah e dalle immagini dei palestinesi sfrattati e feriti.

Ho letto la poesia di Grass.
Certo sapere che ha militato volontariamente nelle SS non ha aiutato i pregiudizi, ma certo a non tenere conto della mentalità dell'epoca si fa un errore. Un adolescente cresciuto a pane e nazismo è difficile che non venga su idolatra dello stato e sì, credo di dover dare ragione a Malvino quando dice che una vena di antisemitismo potrebbe tranquillamente essere rimasta (lo chiamano indottrinamento mica per niente). Però io tutto questo scalpore non lo avrei fatto, anche perché del solito antisemitismo fanatico e bigotto non ce n'è traccia. Non è una crociata contro Israele secondo me, ma più una provocazione a ragionare in termini più ampi.

Sono d'accordo che è ipocrita non permettere all'Iran di avere la bomba atomica quando tutti quelli che glie lo stanno impedendo l'hanno già: sono circondati da nemici è normale che la vogliano (come dicevano appunto, nessuno rompe le scatole alla Corea del Nord, proprio perché ha la bomba atomica). Dall'altro non ho idea degli accordi internazionali tra Israele e le Nazioni Unite riguardo al proprio arsenale militare, ma sono d'accordo che come nazione non dovrebbe essere trattata con un riguardo che altri non hanno.

Che poi la situazione politica in medioriente sia così mal messa, è anche parecchio colpa nostra. Noi giochiamo da decenni con i regimi, sostentendo o sconfessando questo e quell'altro dittatore a seconda delle esigenze, tutto per il petrolio.
La situazione si normalizzerà solo quando passeremo finalmente alle risorse rinnovabili e ai sostituti vegetali per combustibili e prodotti plastici. In quel momento, ci scommetto quello che volete, le tensioni cesseranno. Perché gli USA, la Russia, la Cina e il resto dell'Occidente non avranno più interesse in quei posti che finalmente saranno liberi di autodeterminarsi (ma soprattutto non avranno più la scusa dell'Occidente oppressivo - che noi tanto gentilmente continuiamo a fornirgli - per reclutare costantemente combattenti fondamentalisti).

E la poesia di Grass... beh, ha ragione la Merkel, c'è il diritto di espressione artistica, così come c'è il diritto di replica e un dibattito serio e genuino a riguardo sarebbe ora di farlo. Così come credo che prendersela così tanto ogni volta che viene fatto un appunto a Israele sia un tantino esagerato. Che poi, com'è che si fa uno scandalo della poesia di un vecchio letterato ma ci siamo quasi disinteressati di un ragazzo ebreo torturato per giorni nella cantina di un palazzo popolare in Francia?

In ogni caso sottovalutare il fanatismo di una religione votata al proprio sacrificio pur di ottenere i propri scopi non è salutare, così come non è da sottovalutare che tutti quelli che spingono gli altri al sacrificio se ne stanno al sicuro nei propri bunker.
Insomma, io continuerei ad avere fede nell'evoluzione umana, abbiamo già dimostrato di saper imparare dai nostri errori, ora dobbiamo solo imparare a non farci guidare da dei cazzoni avariati (e questo vale per noi, gli israeliani, i palestinesi e gli iraniani).

giovedì 5 aprile 2012

In un mondo di noia

Il mondo mi annoia.
Sarà anche il periodo psico-sentimantale in cui sono ultimamente, ma mi guardo intorno e mi annoio.
Mi annoiano le manifestazioni NoTav, mi annoiano al punto che quando danno dei fascisti ai partigiani non riesco nemmeno ad incazzarmici come si deve.
Mi annoia la lista di discussione di FaS. Non è colpa loro è che veramente, sono sempre le stesse cose e non ho voglia.
Mi annoiano i dibattiti su "Ma Obama si è o no complimentato con Monti?"
Mi annoia la Lega. Davvero. Si è sempre saputo chi era e che erano ladri quanto quegli altri. Benvenuti nella realtà cari.
Mi annoia la disputa sull'articolo 18. Ce lo metteranno nel culo lo stesso e nessuno alzerà un dito.
Mi annoiano le sparate del Giornale e di Libero. 
Mi annoia la Chiesa. Immobile da 2000 anni, con un Papa che sembra uscito dal medioevo. Mai una decisione controcorrente, mai una sorpresa. Che noia.
Mi annoia la crisi. C'è, lo sappiamo tutti e no, non è colpa nostra direttamente, ma sì è colpa nostra che glie l'abbiamo lasciato fare. Di nuovo.

Che noia. Che barba. Che noia.

E facciamola una cosa nuova, no?
Tipo, domani lavoreremo solo di notte e passeremo la giornata a prendere il sole al Parco. Ci vestiremo tutti con costumi in spandex e parleremo come i supereroi dei fumetti. Ci saranno quelli che crederanno di essere i più originali e si vestiranno da RatMan, ma poi si accorgeranno di essere in centinaia e ci rimarranno male. Ci saranno quelli che vorranno fare gli intellettuali vestendosi da Watchmen e Kick-Ass, ma non avranno il coraggio di uscire di casa a far vedere i rotolini di ciccia. Ci saranno quelli che vorranno fare i fighi e si schianteranno sull'asfalto dal quinto piano. Ci saranno quelli che far vedere che anche con la maschera sono sempre loro quelli che comandano scegliendo i cattivi e i supereroi più fighi o più morali o più malvagi, ma nessuno li cagherà di striscio e daranno la colpa ai giovani. Poi ci saranno quelli che faranno veramente la loro porca figura, ma non acchiapperanno niente perché verranno solo molestati da roiti inverosimili o punteranno a chi già nella vita non se li fila manco di pezza.
E poi ci saranno quelli che la prenderanno nello spirito giusto e si divertiranno come scemi facendo la fortuna dei pub.

Ecco, una giornata così, varrebbe davvero la pena di viverla, non trovate?