martedì 31 gennaio 2012

Se la politica significa inciviltà

Quello che mi fa arrabbiare di più ultimamente è la politica nel mondo del lavoro.
Ci sono due aziende, tutte e due impegnate in uno scopo comune, la costruzione di un sito immenso, complicato e ingestibile (in buona parte per colpa delle scelte del cliente), e non si riesce a far niente di meglio che litigare come bambini dell'asilo per dimostrare alla maestra che si è più bravi del compagno.
Chi ci va di mezzo poi, siamo noi, povera e bassa manovalanza, i cui rispettivi capi litigano con i propri parigrado dell'altro versante, ma in che modo? Denigrando chi si sporca davvero le mani ovviamente.
Così noi improvvisamente diventiamo degli incapaci che non sanno fare le cose, il tutto perché è impossibile collaborare civilmente.
Quindi io cosa dovrei fare quando il mio capo mi dice che la mia corrispettiva dell'altra parte "ha un neurone che non parla con se stessa" mentre stiamo rispondendo a una mail in cui il capo di lei sottintende nemmeno sottilmente la stessa cosa di me (ma mettendo in copia il mondo intero)?
E cosa dovremmo rispondere a entrambi gli imbecilli quando arrivano a chiederci spiegazioni su quello che abbiamo scritto in varie mail e segnalazioni, con screenshot ed esempi vari perché no, non hanno capito, spiegamelo per la decima volta? (E poi siamo noi quelli con un solo neurone?)
Non lo so, comincio a credere che il mio compagno che a 16 anni abbandonò gli studi per fare il muratore l'aveva davvero vista giusta.

giovedì 26 gennaio 2012

Il nonsense dei booktrailer

Ultimamente c'è questa moda perversa di fare i trailer dei libri che io trovo sbagliata, un po' stupida e futuribilmente deleteria.

Fare un trailer di un libro è come ammettere che non è figo abbastanza da far sì che basti la trama o degli estratti dei capitoli perché possa essere pubblicizzato.
Di un film fai il trailer. Di un telefilm. Di un cartone. Di un videogioco. Tutti prodotti multimediali che hanno una cosa in comune: lo schermo e un'identità estetica precisa di luoghi e personaggi.

Solo perché da un po' di tempo ora è anche leggibile su supporti e-reader, non significa che il libro è entrato a far parte del club.
Sono ancora solo parole, ferme, immobili (statiche come un sasso" cit.), dove musica, dialoghi e scene sono rielaborate dalla tua immaginazione e non da un team di scenografi, compositori, registi, costumisti, etc.
Che senso ha fare un trailer di un libro? Imporre a migliaia di lettori l'immaginazione altrui rischiando, come la maggior parte dei film tratti dai libri, che il film che si fanno loro nella propria testa sia migliore di quello che gli hai proposto? O che si lascino affascinare da qualcosa che poi si rivelerà profondamente diverso?
Il bello dei libri è che puoi assaporarne anche un'intero capitolo in libreria prima di decidere se comprarlo o meno, capirne lo stile, la trama, intuire dove si potrebbe andare a parare e decidere se è il libro per noi o no.
Se invece vai al cinema e predendi di vedere i primi 20 minuti di un film prima di decidere se vuoi pagare o meno il biglietto, nei migliori dei casi ti ridono in faccia. Ecco perché ci sono i trailer, nei quali si può solo sperare che non ci abbiano messo le uniche scene interessanti di tutto il film.

Harry Potter non ha avuto bisogno di booktrailer e nemmeno la Trilogia Millennium.
Se un libro è un buon libro, si diffonderà da sé. Tutto il resto è solo fumo e nemmeno di quello buono.

martedì 17 gennaio 2012

Capitan Idiota in plancia

11  morti accertate.
22 dispersi.
Rischio di disastro ambientale.
4000 persone che non dimenticheranno mai il giorno in cui sono andati in vacanza e sono quasi stati uccisi tutti.

Il tutto per fare il saluto all'isola, un vezzo speso sulla pelle di 4000 persone.

Il signor Schettino (chiamarlo comandante mi pare blasfemo ormai) nel pieno esercizio delle sue mansioni ha mancato al suo dovere di comandante 3 volte:
- la prima, quando a deciso di mettere a repentaglio la vita di 4000 persone per sfizio
- la seconda, quando ha ignorato il pericolo immediato non comunicando immediatamente alla guardia costiera la situazione in cui erano e lasciando che l'esasperazione portasse i suoi ufficiali ammutinassero per dare l'abbandonare la nave
- la terza, quando è sceso con i naufraghi senza coordinare i soccorsi

E a tutti quelli che difendono l'errore umano come tale, auguro di finire su una nave da crociera con un comandante tanto idiota. Che si possono sbagliare tante cose nella vita, ma rischiare di uccidere 4000 persone in colpo solo fin'ora era riuscito solo ai nazisti, agli americani in giappone e a tutti i vari dittatori genocidi sparsi per il mondo.

giovedì 12 gennaio 2012

Quando la polvere da sparo è più importante del pane

Sarà che sono un'idealista, sarà che ormai non riesco più a concepire un solo valido motivo per cui dei paesi che si autodefiniscono "civili" ne abbiano ancora bisogno, ma io tutta questa corsa alle armi a discapito del benessere dei cittadini, la trovo rivoltante.
Tutti i paesi stanno operando tagli con le cesoie devastanti, nella scuola, sanità e servici sociali, ma non nel settore militare.
Ora, sinceramente, dopo due guerre mondiali e una fredda, credevo che ormai ne avessimo abbastanza. Credevo che la lezione fosse imparata: "farsi la guerra è stupido, uccide solo migliaia di persone e alla fine tanto decide tutto l'economia". E invece no. Tutti lì a rimanere belli arroccati sui propri fortini armati fino ai denti, nell'eventualità che qualche coglione decida di fare il porco comodo suo in casa nostra.
Ma davvero?
Dobbiamo temere che la Spagna o la Germania per rimpinguare le casse statali decidano di invaderci? Ma se persino l'Inghilterra è passata a metodi meno sanguinosi (ma non per questo meno crudeli) comprando il debito della Grecia e possedendo di fatto l'intero paese.
Oppure c'è sempre la scusa del nemico esterno? Quale degli stati del medioriente è stato scelto? Tutti quanti? Oppure è la Cina? Sbaglierò ma mi pare che persino loro si stiano dando all'economia, con buona pace della dottrina comunista e dalle altre parti sono troppo impegnati a farsi la guerra a vicenda o (come al solito) a far sì che gli Stati Uniti non si impiccino troppo degli affari loro.
Insomma, io non me la bevo.
Se noi poveri comuni mortali, cittadini di infimo livello, riusciamo a convivere in milioni in metropoli sempre più asfittiche, a stretto contatto con ogni cultura, ideologia e religione, con -tutto sommato- un numero veramente irrisibile di vittime per rissa (che le violenze domestiche continuano a battere ogni record), perché i nostri governi non ci riescono? Perché gli USA vanno ancora in giro a fare guerre preventive come se si fossero fermati all'epoca della rivoluzione contro l'Inghilterra, continuano a invadere altri paesi perché "sia mai che ci diventino comunisti", mentre le nostre "missioni" di pace hanno sempre qualche mitraglietta e carro corazzato dietro?
No, non me la bevo. E sinceramente, al punto in cui siamo, molto meglio qualche cazzo di giocattolo in meno per l'esercito che togliere anche solo a una persona la possibilità di vivere degnamente.