venerdì 1 ottobre 2010

Calcoli

Ho fatto la sottrazione: 1936.
Berlusconi è nato in pieno periodo fascista, aveva 3 anni quando è scoppiata la seconda guerra mondiale e otto quando è finita. Ha vissuto tutto il dopo guerra italiano.

Ora, mio nonno a 74 anni era in pensione da un bel pezzo. Le sue occupazioni erano andare a funghi, andare a castagne, occuparsi della casa e della nonna, andare in giro per Domo con la sua pandina rossa insultando chiunque, viziarmi.
Le normali attività di un 74enne.
Sono piuttosto sicura che tutti concorderanno che più o meno sono anche quelle dei loro nonni.

Berlusconi invece no, lui è il capo del governo.

L'attuale presidente del consiglio ha un'età per cui si sta cominciando a sentire più pesantemente il cambiamento del proprio corpo, dai movimenti alle normali azioni quotidiane, in cui si comincia ad aver bisogno di dormire al pomeriggio perché la notte non ci si riesce benissimo, in cui le abitudini sono ormai lo scopo della vita ed è sempre più necessario tenere sotto controllo la salute e se stessi.
A voi sorprende veramente che quando trova un pubblico compiacente cominci a lagnarsi e a fare vecchie battute sessiste e razziste?

Ricontrollate un attimo la sua età: 74 anni.
I vecchi, si lagnano. Con chiunque abbia almeno un orecchio funzionante.
I vecchi, vivono delle loro convinzioni create nell'epoca in cui sono cresciuti (e sappiamo tutti che gli anni 40/60 non sono stati proprio il massimo).
I vecchi, non si curano di essere inopportuni. Sono vecchi, non glie ne frega più niente di nessuno, se non di se stessi.
E questo è l'unico motivo per cui si aggrappa con le unghie e con i denti allo scranno del potere: per se stesso. Perché i magistrati che lo stanno braccando da decenni non avranno riguardi per la sua età e lui lo sa.

Quell'uomo è vecchio. Le battute che fa sulle donne che si porta a letto, sono solo battute, fatte per impedire all'opinione pubblica di ricordarsi quanti hanno ha lui effettivamente.
Che veramente, chi ci crede più che a 74 anni gli si drizzi ancora?
E' più facile che il Trota si laurei senza che qualcuno frequenti l'università al posto suo.

giovedì 23 settembre 2010

Spregevolezza

C'è questo amico no, che mi chiede cosa penso della sua idea di riprendere i contatti con la sua ragazza per farsela e poi mollarla.
Giuro la parola spregevole mi è venuta immediata.
Ora, non è che io vada in giro a dispensare perle di saggezza a gogò (cioè, provo a non farlo) e non mi piace nemmeno lanciare un giudizio così a qualcuno che conosco, è stato veramente spontaneo.
Che sia venuto a chiedermelo, forse indeciso su quanto 'morale' o meno potesse essere il gesto, mi rincuora e mi dice che forse non tutto è perduto. Però che l'abbia pensato fa riflettere: ma è davvero così normale che uno vada da una sua ex e riscorperchi il vado di Pandora di una storia finita solo per una sveltina? Non ce lì avete voi quei sentimenti? Non siete stati male? Non avete sofferto di solitudine, della mancanza del tempo passato insieme, di quel buco tra lo sterno e lo stomaco in cui sentivate quella confortante sensazione di calore? Non avete paura che possano scoppiarvi in mano da un momento all'altro al minimo abbassamento di guardia?
Io sono sicura che ce li avete questi sentimenti, quindi perché?
Seriamente, basta farci del male a vicenda. Vivere è già difficile così, senza che ci mettiamo a fare i bastardi tra di noi.

mercoledì 22 settembre 2010

Il Papa caro

Leggo delle spese immense che la regione sicilia deve affrontare per la visita del Papa e mi vien voglia di ridere.

Ridere perché i soldi che la Sicilia deve racimolare guardando in tutte le tasche, sotto tutti i materassi e dentro tutti i salvadanai dei nipoti, il Vaticano potrebbe farli materializzare con uno schiocco di dita e sentirne a malapena la mancanza.
Ridere perché è solo il monarca leader di un paese straniero che inspiegabilmente va a farsi un tour in giro per il mondo a benedire un po' persone a caso invece che partecipare a delicati meeting politici con altri capi di stato e per questo viene inseguito da mezza stampa globale.
Ridere alla sola idea di una papamobile solennissima che salirà su un palco addobbatissimo, circondata da cardinali pomposissimi da cui scenderà un uomo in tunica bianchissima con il cappello più ridicolo mai disegnato in tutta la storia della moda.

Poi mi ricordo che la regione Sicilia non è ricca, che quei soldi sono di persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese di cui la Chiesa si è fottuta anche il loro 8x1000.
Mi ricordo anche che l'ultima volta che ho sentito di un leader religioso che andava a far visite in giro per il mondo era il Dalai Lama e Obama non l'ha ricevuto.
Mi ricordo anche che quel monarca leader vestito con broccati, scarpe Prada e protetto da un'auto così blindata che sembra stia più che altro cercando di proteggersi proprio da Dio, viene considerato il tramite tra Dio e l'uomo, nonostante sia stato eletto da un consiglio di esseri umani, a loro volta eletti o insigniti dei loro poteri da altri esseri umani che ultimamente sono stati dentro il (finalmente svelato) ciclone della pedofilia, ed esclusivamente per ragioni politiche. E nonostante questo sfoggio di becera umanità lui è considerato un santo da una marea di poveracci che non arrivano a fine mese, dalle cui tasse la regione ha attinto per montare l'accoglienza papale, che gli ha già fregato il loro 8x1000.
Qui la voglia di ridere passa.

Però un consiglio ai siciliani lo do: sarà anche un monarca, ma non è il vostro monarca, perciò a Sua Eccellenza appena scende dal palco, dopo il discorso, gli applausi e le omelie, fategli un bel sorriso, un inchino e con tutto rispetto presentategli il conto.
La prossima volta vedrete, si accontenterà del palco della banda civica.

martedì 21 settembre 2010

Le Iene son in ritardo... o è il video che lo è?



Ne avevo già parlato di Luttazzi, e la mia opinione è sempre la stessa.
Mi fa pure un po' pena: uno vive in un paese di ignoranti, caciaroni e bigotti, poco avvezzi alle raffinatezze linguistiche e pensa: ma tanto chi vuoi che se ne accorga?
Non di certo i molteplici 5 in inglese e non gli americani che figurarsi se si interessano a noi se non per prenotare la vacanza a Roma o sul lago di Como.
Invece un ragazzino un giorno collega una sua battuta con quella di un comico inglese e via che la valanga parte.
Ma ehi, difficile truffare un truffatore e noi siamo tutti truffatori per eredità. Prima o poi ti sgamavamo.

In ogni caso Luttazzi, non è un tramonto. Stai solo raccogliendo ciò che hai seminato.

mercoledì 8 settembre 2010

Se il capo fa la battutina...

Ultimamente il lavoro brulica di battute sessiste.
Per quanto io sappia che (alcuni) sono bravi ragazzi, mi costringe tutte le volte a pensare: mapporcamiseria.

Sono stata anch'io una ragazza moderna, una di quelle che rideva alle battutacce dei maschi e ignorava la vocetta sottile che diceva: eh?
Ora ho smesso e va molto meglio, grazie.
Sì, ho smesso anche quando le fa il capo e sì, ora l'oggetto finale delle battute sono le mie espressioni.

Vedete le battute, non sono solo battute. Cioè lo sarebbero, se non ci fosse attualmente una situazione tale per cui la parità dei sessi non esiste.

Una moglie maltrattata due volte su tre non viene creduta o abbandonata a se stessa dalla comunità e servici sociali.
Una donna stalkerata con regolare denuncia dello stalking presso le forze dell'ordine spesso diviene vittima di stupro o di omicidio.
Una donna viene tutt'ora pagata meno che un collega maschio parigrado.
Una donna viene sempre giudicata prima per l'aspetto che per l'intelligenza e capacità e quel parametro inficia parecchio sui secondi.
Una donna che non è accondiscendente, disponibile, simpatica, aperta e che ride a ogni cretinata maschile, o è una lesbica o è una puttana o è una figa di legno.
La cosa buffa, è che viene presa a male parole anche se ha deciso di vivere la vita goliardicamente e darla un po' a chi vuole lei.
L la percentuale di donne che si laureano ed emancipano dalla famiglia, è il doppio di quella degli uomini ma in ogni caso donna è ancora sinonimo di stupida.
Gli incidenti stradali sono in stragrande maggioranza causati da uomini, specie quelli mortali, ma è ancora la donna al volante il pericolo costante.
Gli uomini continuano a fare battute sessiste sulla vita matrimoniale e nonostante questo continuano a sposarsi.

Certo che ci sta scherzarci su ogni tanto, ma purtroppo è sempre molto difficile ridere a una battuta pesante sugli attributi di una donna, quando dieci minuti prima hai letto una notizia di una ragazza stuprata e uccisa perché ha detto no a un corteggiatore. Ed è ancora più difficile ridere alle battute su una stagista nuova perché ti chiedi: ma quando ero stagista io, cosa avranno detto?

Un consiglio: quelle battute immaginatevele con soggetto o pubblico le vostre madri, mogli, o figlie. E poi vomitate.
Fare battutacce sessiste non è espressione del vostro essere, ma di un ruolo che vi hanno appiccicato addosso a partire dai due anni.
Anche noi le facciamo ma non c'è gusto: è come sparare sulla Croce Rossa.
E poi voi non ridete.

lunedì 6 settembre 2010

Altra uscita sul balcone, altra castroneria!

Adoro quando il Papa apre la bocca, perché mi faccio un sacco di risate.
Questa è l'ultima.

Mi fa ridere perché sembra dimenticarsi come ha fatto il Cristianesimo a infiltrarsi a Roma e diventare la religione di stato.
Era la religione dei nobili.
Sul serio, non ve lo aveva mai detto nessuno?
Il Cristianesimo fu portato alla ribalta, fuori da tombe e cripte, da parte di tutta quella nobiltà con pancia piena e rendita fissa che altro non aveva da pensare nella vita che come abbattere la noia e filosofeggiare (dimenticateveli i filosofi poveri, senza pancia piena non si ragiona, punto).
Il resto del popolo, che si divideva tra quelli che campavano alla giornata e quelli che campavano alla settimana, che non sapevano se sarebbero arrivati a domani e avevano problemi più urgenti come: mantenere moglie e figli, non crepare al lavoro, fare in modo che i figli avessero un futuro, etc. rimanevano al puro, bieco e crudele paganesimo.
Ma guarda un po'.
Fateci un attimo caso, la maggior parte degli idealisti ha la pancia molto piena.
Un po' come la rivoluzione d'Ottobre, portata avanti da una manica di borghesi che andava a urlare alle masse di ribellarsi. Solo che le masse c'avevano troppa fame per dar retta a qualcuno che gli proponeva ulteriori giorni di digiuno per scioperare e ribellarsi, e ogni tanto li mandavano pure a fanculo.
Che poi le masse, con la rivoluzione, han ben continuato a fare la fame. Altro che storie.

Quindi il Papa farebbe meglio a stare attento a quello che dice.
Perché vedere e seguire Dio, quando hai la macchina in garage, la villetta a due piani, il lavoro fisso a otto ore giornaliere che ti riempe mensilmente il conto in banca, è molto facile.
Se invece arranchi a fine mese, a volte mangi solo un pasto su due e ti incombe lo sfratto perché i datori di lavoro bastardi offrono solo stage non retribuiti, beh il massimo che ti scappa è un Porco Dio.
Maiuscolo.

venerdì 3 settembre 2010

La moschea del disaccordo!

In America, tanto per cambiare, c'è polemica.
C'è polemica per un centro islamico nei pressi di Ground Zero.

Da un lato posso comprendere che diverse persone, avendo identificato l'islam come responsabile del 9/11, non ce li vogliono, dall'altro vorrei prendergli la testa e fargli colpire ripetutamente il muro per vedere che cosa c'è dentro.

Con l'11 Settembre, non è cambiato solo il mondo occidentale, siamo cambiati tutti.
Un mondo islamico immigrato, che da decenni viveva, lavorava e cresceva figli nel pieno rispetto delle regole del paese ospitante e delle proprie (dicasi anche: civilmente), si è trovato nei guai (come chiunque fornito da un colorito un po' scuro).
Prima erano quasi a livello di tutti quelli che non avevano avuto la "fortuna" di nascere con la pelle bianca, dopo erano un faro nella notte. Da colpire.
Dal razzismo normale a quello selettivo.
Secondo voi è normale prendersela con migliaia di persone oneste quando il crimine è stato commesso da una decina di esaltati ed alienati socialmente?

Gli americani, ricordo, non sono né conosciuti per le mezze misure né per la sobrietà d'espressione delle proprie opinioni (cosa che li accomuna molto di più di quel che credono alle persone che combattono che al resto del mondo civile). Devo veramente ricordare che grazie alla loro costituzione chiunque abbia compiuto diciottanni può possedere un'arma? E senza necessariamente aver imparato ad usarla.

Il fatto è che a quanto pare tra le vittime, ci siano stati anche islamici.
Che le ripercussioni dell'9/11, di vittime tra civili islamici, ne abbiano fatte parecchie.
Che, prima o poi lo capirete, il 9/11 non è stata una tragedia solo per l'America e l'Occidente, ma del mondo intero, compresi gli islamici. Anzi, considerando la sanguinosa guerra afgana e irachena, direi che sono quelli che ci hanno rimesso di più (chi! sarà mica questo il motivo per cui il terrorismo è sempre così fiorente? dico per dire eh).

Quindi a Ground Zero non solo la mosche dovrebbe esserci, ma dovrebbe esserci un centro culturare per ogni cultura e religione esistente, a ricordo di un fatto che invece di dividerlo il mondo, avrebbe dovuto unirlo.

Perché quando i terroristi decidono di esprimere le proprie opinioni facendo in modo che molti altri non possano mai più farlo, commettono un crimine contro l'umanità intera, non solo contro la nazione colpita. E dell'umanità fanno parte anche loro.

Ayan Hirsi Ali ha ragione, l'occidente in confronto alla propaganda estremista islamica non ha fatto realmente niente. Che dite, sarà mica il caso di farli sentire esseri umani invece che intrusi odiati da linciare? Sia mai che ne convertiamo qualcuno, eh.

Dio è Gratis?

Dio è gratis.

Lo dice uno che veste scarpe Prada e ha mezzo chilo d'oro intessuto nei vestiti. Dio sarà anche gratis ma qualcuno paga, e se qualcuno paga allora non è proprio così gratis.

Dunque, analizziamo la vita di un cattolico praticante:

Nascita: ok, questa è davvero gratis.
Cresima: ehi, anche questa! forse mi sbaglio.
Comunione: sempre gratis se si eccettua la continua perdita di tempo.
Messe varie: a meno che non si facciamo offerte tutte le domeniche è in effetti gratis.

Uhm... cosa manca? Ah sì.

Matrimonio in chiesa: si parla di: fiori, vestiti, auto, ricevimento, parrucchiere, vestiti damigelle e testimoni e paggetti, affitto orchestrali, etc... certo non è obbligatorio, ma comunque non ti puoi sposare in jeans, sono abbastanza sicura che il parroco si rifiuterebbe e comunque i benpensanti cattolici (ma perché si dice così se poi pensano sempre male?) penserebbero appunto male, quindi il vestito lo devi comprare, o per lo meno comprare la stoffa. Invece in comune puoi andarci anche coi vestiti rattoppati, all'officiante non glie ne fregherà una cippa e pure senza bouquet.

Corso prematrimoniale: costi di trasporto

Assenza di contraccezione: quindi, figli a raffica!! La Chiesa ha idea di quanto costi fare un figlio al giorno d'oggi? Ci sono: esami, visite, vitamine, vestiti premamam, passeggini, culle, vestitini (che non ci sono più le nonne che li fanno), pannolini, creme, cremine, cremette.

Crescita dei figli: ovvero, battesimo, comunione e cresima! Credete mica che siano gratis? Ci sono: i vestiti (!), la festa post celebrazione, i regali, il portarli a catechismo (che se non abitate in un paese di mille anime la benzina potrebbe veramente diventare cara). Mi sono limitata alle mere attività religiose, ma va da se che i costi di crescita di un figlio siano esorbitanti (scuola, vestiti, cibo) nonché direttamente conseguenti al punto precedente.
Moltiplicateli per il numero che potrebbe uscire se siete davvero dei cattolici praticanti et voilà! Quanto ci metterebbe l'assistenza sociale ad arrivare a levargliene qualcuno a una famiglia con l'unico lavoratore magari operaio?

E poi c'è l'8x1000.
L'8x1000 funziona in maniera davvero singolare in Italia. Sapete, ogni anno alcuni cittadini lo destinano, altri no. Quindi in teoria quell'8x1000 non destinato sarebbe dello Stato. Invece no. L'8x1000 non destinato viene ripartito nelle percentuali di quelli destinati e dati ai diversi beneficianti. Considerando che poi non pagano le tasse su nessun immobile destinato all'esercizio religioso (qualsiasi edificio venga dichiarato tale), ogni anno la Chiesa Cattolica costa allo Stato svariati milioni di euro, cioè a noi. Se già ci limitassimo a non tassare esclusivamente le chiese, nelle nostre casse rientrerebbero un sacco di introiti, ma sapete, ci sono i Patti Lateranesi.

A proposito, questi sono i prezzi dei Musei Vaticani.

Caro Papa, gratis un paio di balle.
Credere in Dio sarà anche gratis, ma avere a che fare con la chiesa costa ed è pure caro.

(BTW, parlare dell'umiltà del povero vivendo in palazzo ricoperto d'oro con una banca ingozzata di soldi, non è proprio corretto).

sabato 28 agosto 2010

L'allegra famiglia di teste di cazzo

Esisteva una famiglia una volta.
Questa famiglia passava le feste di Natale insieme. Faceva cenoni e feste. Si riuniva per le manifestazioni di gioia, come matrimoni e nascite. Si vedevano regolarmente sia i vicini che i lontani, ci si informava sulle attività dei nipoti, ci si faceva favori.
Era la classica famiglia di teste di cazzo.
Anni dopo, quando un membro acquisito della famiglia decise di smetterla con il fingere che il suo matrimonio esistesse ancora, l'allegra famiglia di teste di cazzo cancellò dall'albero genealogico tre persone: lei e le figlie.
Che cosa avessero fatto le figlie, nipoti dirette, portatrici del cognome del capofamiglia ormai defunto assieme alla moglie, non è dato saperlo.
Che cosa abbia mai fatto lei a parte rifiutarsi di farsi venire ulteriori acciacchi da stress nervoso, ancora meno.
Sì sa però, nelle allegre famiglie di teste di cazzo che vivono in piccoli buchi di culo merdosi, non ci si fa troppe domande sulle dinamiche pissicologiche, te ne sbatti e basta che fai prima.
Che cosa abbia fatto lui per meritarsi tutta questa fedeltà nonostante gli pesi persino farsi sentire per le feste comandate via telefono e non si sia mai sprecato a mantenere i legami famigliari perché tanto c'era la moglie a occuparsene, è inspiegabile.
Certo è che, dopo vent'anni passati a uscire con l'unica cugina coetanea, a condividere con lei gioie e malumori dell'adolescenza, le nottate passate a casa loro e le visite periodiche in cui ti salutano sorridenti quando ti vedono con la loro secondogenita, un po' ti brucia.
Ti brucia che ignorino l'esistenza di tua sorella ma si permettano di giudicarla quando la vedono vestita goth in città.
Ti brucia che non salutino nemmeno tua madre quando la incrociano per strada.
Ti brucia che nemmeno per la nascita del loro primo nipote si facciano sentire.
Paradossalmente poi, ora io e questo cugino sconosciuto, viviamo pure nello stesso buco di culo merdoso. Ma secondo voi, in questi ultimi mesi, in cui l'allegro neopadre con neononni a seguito passava davanti a casa nostra, vedendo la macchina di mia madre fuori gli è mai passato per la testa di fermarsi e dire: andiamo a vedere come la sta la vecchia zia Giò?
No.
Sapete che c'è? Che ora le righe comincio a tirarle anch'io.
Benvenuto al mondo piccolo.
Un po' però, mi spiace per te.

domenica 8 agosto 2010

Come morire cucinati

Mi arriva tramite tumblr sta roba qua.
Ora, io so che le stupide dimostrazioni testosteroniche di forza mascula non hanno mai fine, ve ne inventate sempre di nuove e, prevedibilmente, vi fate male. Sempre.
Prevedibilmente poi, nonostante vi siate fatti male (a volte parecchio) dite pure: "Ok, cosa facciamo ora?"

Ora, non venitemi a dire che quando vostra moglie/madre/fidanzata vi porta il pollo al vapore in tavola non vi siete mai resi conto che la pelle veniva via che era un piacere, bella burrosa e oleosa. Cos'è l'aveta mangiato sempre arrosto? Siete talmente masculi che non siete mai incappati nel momento di infornamento del pollo dentro la teglia con uno bello strato d'acqua in cui sguazzavano anche patate e spezie?
Bene, cosa vi ha fatto credere che voi, nelle stesse condizioni del polletto (senza patate), non avreste fatto la stessa fine?
Sono sempre muscoli, pelle, tendini e ossa. Meno commestibili, in quantità maggiore, ma sempre maledetta carne è.
Guardatele bene le foto, del russo completamente spelato e del filandese che si sfalda come lo toccano. Il finlandese si è salvato solo perché era più grosso e quindi richiedeva un tempo di cottura più lungo.
Chiamandosi "Gara di resistenza" immagino che i concorrenti vengano messi nella pentola sauna e quelli che gettano l'asciugamano han perso.
Bene, conoscendo quanto sa essere stupido l'uomo, mi stupisco che non sia successo prima. Perché ne bastano veramente due che decidono di ignorare i dolori dovuti alla cottura per arrivare alla tragedia.
Che poi, se proprio ci tenevano a fare la fine del polletto in pentola, potevano almeno portarsi un po' di rosmarino e avere la decenza di farsi decapitare prima.

mercoledì 4 agosto 2010

Trilogia Millennium


Ok, parliamo un attimo di Stieg Larsson.
Anzi no, parliamo della sua trilogia.
E non mettiamoci un attimo, mettiamoci un po'.

Io non avevo avuto molti dubbi sul fatto che prima o poi avrei comprato almeno il primo. Insomma, con certi libri bisogna andare a vedere perché fanno tutto sto successo (con altri invece si può evitare, tipo Moccia, Meyer & Co,), certo per chi prende un forfettario ridicolo al mese tocca aspettare. Cosa?
L'economica Marsilio ad esempio.

Bene. Comprato il primo.
Divorato.
Comprato il secondo.
Una notte sola di lettura (seriamente, era da HP e l'ordine della fenice che non mi succedeva).
Comprato il terzo.
Con un po' più di calma.

Allora, è chiaro a tutti credo che il primo libro è stato solo un pretesto per gli altri due, un modo per introdurre i personaggi, le dinamiche tra gli stessi e i temi principali della serie (che doveva essere di dieci volumi, dieci!).
Ecco soffermiamoci sul tema.

Il tema è il titolo del primo libro: Uomini che odiano le donne. Vale a dire misoginia e tutto ciò che la concerne.
Impregna ogni pagina, riga e parola dei libri. E' solo dal secondo però, che la cosa comincia a farsi soffocante. No meglio, nel secondo è più presente, nel terzo ti sommerge. Il terzo libro infatti è stato molto difficile da leggere (esattamente come la situazione). Descrive la battaglia legale e di vita di una giovane donna per affermare se stessa e recuperare i propri diritti civili che le spettavano, nonostante il parere di chi aveva deciso il contrario.
La battaglia peggiore ovviamente, anche se più in secondo piano dell'altra, era quella che la protagonista ha dovuto cominciare, combattere contro se stessa per lasciarsi aiutare.

Insomma, nel primo libro abbiamo Mikael "Kalle" dannato Blomkvist che fa lo splendido e poi scopriamo che in realtà la protagonista è Lisbeth.
Una Kansas City Shuffle in grande stile, seriamente. E quando te ne rendi conto è troppo tardi, perchè il primo libro ti ha catturato e stregato, il secondo ti lascia in sospeso, brutalmente trinciato a metà e il terzo ti fa soffrire come un cane, ma ormai devi sapere come va a finire.

Purtroppo il terzo libro, nonostante abbia le montagne russe maggiori, ha anche il finale più deludente (proprio per le montagne russe da panico).
Spoiler alert.


Dopo due libri da ottocento pagine l'uno e seicento del terzo, serve necessariamente qualcosa di più di qualche pagina che ti dice sinteticamente cosa ne è stato dei cattivi. Perché dopo seicento pagine in cui sappiamo ogni loro minimo pensiero e paranoia e azione, io la catarsi del sapere le conseguenze dei loro atti dopo la disfatta la voglio.
Voglio sapere cosa pensano dopo che sono stati massacrati e buttati giù dallo scranno di onnipotenza su cui si erano autoinstallati, voglio sapere le considerazioni di un vecchio idiota misogino che non si rendeva conto di vivere nel 2000 e non nel 1960 ma pretendeva di comportarsi come se.
Li voglio.
Il solo processo di Lisbeth non mi basta e neanche la sua ritrovata libertà che usa fuggendo per settimane in Gibilterra. Cioè, mi hai massacrato lo psichiatra e ora? Io voglio il suo decadimento e linciaggio mediatico, voglio le fanfare e gli gnégné. Voglio che arrivi al suidicio.

Ma questa considerazione è inutile. Temo che siano tutte inutili, lo sono diventate nel momento in cui Larssonn è morto, lasciando incompiuta la serie. Che lui forse me le voleva anche dare tutte quelle cose, nel quarto libro e in tutti i successivi, ma non ha fatto in tempo.


Fine spoiler alert

L'ultima cosa che mi rimane alla fine è una delusione peggiore, quella della famiglia di Larsson. Perché a leggere i suoi libri nessuno ha dubbi sul fatto che condanni la misoginia e il mancato riconoscimento del diritto di vivere come si vuole la propria vita sentimentale e sessuale. Nonostante questo però la sua compagna Eva Gabrielsson, che viveva con lui da 32 anni, non ha ricevuto nessun diritto di eredità. Puff. Come se in quei 32 anni Larsson avessi vissuto col suo gatto e non con un essere umano.
Per tutti e tre i libri in effetti mi sono chiesta cosa potesser aver scatenato tutto quest'odio di Larsson verso la misoginia, un uomo, che sicuramente non ha mai avuto a che fare in prima persona con le difficoltà che descrive (particolarmente bene), ma leggendo quelle due righe di Wikipedia un sospetto mi viene.



Quindi leggetelo. Ma non per i temi femministi e far crollare l'assurda convinzione che la Svezia sia la culla del femminismo. No.
Leggetelo per il thriller. Per la cospirazione. Per avere il fiato continuamente sospeso. Per le descrizioni prolifiche di personaggi di quart'ordine che però non stonano mai (c'è un motivo se sono così spessi). Per il piacere di avere in mano un libro che sai che ti farà fare il giro più lungo sulle montagne russe di tutta la tua vita. Per innamorarsi di Lisbeth. Per amare Mikael Blomkvist. Per desiderare di entrare negli uffici di Millennium. Per vedere un sacco di brutte persone finire con la faccia nel fango. Per scoprire quanto è diversa la burocrazia e logica svedese. Per piacere e per passione.
Poi, tutte le altre considerazioni, facciamole appena riusciamo a tirare il fiato.
Perché ci metterete un bel po'.

mercoledì 23 giugno 2010

Be creative not dumb!

Dunque, visto che sono in vena continuaimo.

Ultimamente da quando sono iscritta qui faccio un sacco caso alle cose sessiste.
E' sconfortante.

Sul serio, è come quando frequentavo le lezioni di Fornara alla Holden, improvvisamente non ero più in grado di godermi i film. Perché notavo l'inquadratura e la luce e il sottotesto e il montaggio della scena e... e finiva che la storia la indovinavo tre volte più velocemente di prima (una teledipendente acquisisce presto poteri paranormali, quali capire entro la prima puntata se una serie fa schifo o è bella, entro la sesta come si evolve, entro i primi venti minuti la fine di una puntata e non vi sto nemmeno a dire quanto ci scocciamo coi film).
Insomma un disastro.

Beh, Fornara l'ho risolta facendola tabula rasa (non se la prenda, ormai mi capita pure coi manga, credo che si chiami Alzaimer o una cosa così), col sessismo proprio non ci riesco.

Cioè, non ci vuole molto a capire che se stai pubblicizzando una chiavetta internet, un divano, una vacanza, un fottuto vaso da fiori, la donnina lì l'hai messa solo come contorno.
Che poi dico, pensate davvero che ormai la gente compri le vostre cose perché 'crede' che gli diate anche la modella in omaggio? O perché pensa di diventare la modella o perché crede che se lo fa potrà rimorchiarne una e farci sesso tutta la notte (e il discorso vale anche per i maschietti, ma loro li spogliano di meno... ma ci stanno arrivando).

Insomma, tirate fuori le palle creative e date un minimo di vacanza a Fotoscioppe, che ormai non ci crede più nessuno che quelle siano donne al naturale.

Rebel!

Cioè, ma chi l'ha detto che l'età della ribellione è l'adolescenza?
Cioè, si ok lo è, ci si ribella ai genitori, alle regole fin lì seguite, ci si lagna, deprime, si va in crisi mediamente tre volte a settimana, gli ormoni impazziscono, etc...
Ma è una ribellione farlocca.
Insomma, diciamo che diventiamo grandi e cominciamo ad aver bisogno di spazi nostri, regole nostre e quindi diamo degli stronzi a mamma e papà. Contemporaneamente la nostra voglia di essere socialmente accettati si fa quasi disperata.

Beeeeeeeee...

Ora, dopo 5 anni di superiori, 3 di università, 2 di master e 1 di lavoro (vero), posso dire di essere effettivamente entrata nella vera età della ribellione (il che è paradossale perché fondamentalmente avrebbe dovuto essere minimo 5 anni fa).
Intendo dire quella contro le regole sociali precostituite.
Sia che i nostri vecchi siano dei cretini abissali o dei santi, passata l'adolescenza ci ritroveremo comunque a portarci sul groppone tutto quel che ci hanno trasmesso nell'infanzia (seguendolo o andandoci contro... ma non tronchiamo).
Invece la ribellione verso la società è una cosa diversa. Vedi cose che non ti piacciono, che ti fanno stare da schifo e pensi siano assolutamente ingiuste e prima o poi... (a meno che tu non sia proprio un pigro abissale) un minimo ti viene voglia di farlo per modificarlo... o per lo meno ne prendi atto del tutto.

Perché finché sei all'università sei ubriaco di sogni e voglia di fare. Quando arrivi al master ti metti una benda sugli occhi e fai finta che sei ancora all'università sebbene un po' di realtà cominci a filtrare. Quando ne esci e vedi finalmente il mondo senza filtri didattici, nudo e crudo com'è, cambia tutto.
Non sto parlando del semplice terrore di affrontare il mondo, quella è roba da manuale. Sto parlando di trovarsi improvvisamente in mezzo a persone che non sono tuoi simili, non parlano la tua lingua e non hanno i tuoi stessi codici morali. Perché a scuola puoi ancora scegliere con chi mischiarti, ma come fai a farlo quando sei nel mondo reale, quello del lavoro? Non puoi. E allora si rivela tutto.

Questo post non ha realmente senso, è solo una riflessione personale sui motivi che mi hanno portata qui, a disprezzare costoro , a smettere finalmente di fare la "donna moderna e aperta" e tentare di fare qualcosa anche se soltanto online e a voce.
Perché nella mia vita ho avuto un sacco di identità diverse, prima fra tutte quella che mi ha portata a negare in maniera estrema la mia femminilità in una qualche stupida ideologia trasmessami dal mio (idiota) retaggio culturale che mi aveva insegnato che essere femmina è sbagliato.
Ma il mio cervello è donna e ora l'ho capito fino in fondo.
E, anche se con undici anni di ritardo sulla formulazione di questo pensiero, sono felice di riuscire a dire al mondo che io sono fiera di essere nata con una vagina.

lunedì 14 giugno 2010

Mondiali de che?

E ricomincia sta follia dei mondiali di calcio.
La prima parola che mi era venuta in mente in realtà era "rottura", seguita a ruota da "cazzata", "cagata", "cheppalle".

Che poi ci provai pure io a entusiasmarmi per il mondiale quattro anni fa. Ero all'università, quindi il compito fu molto facile, non serve mica un genio per cominciare un po' a capirne di calcio o lasciarsi prendere dall'euforia per la vittoria di undici scemi in calzoncini.
Alt!
Vorrei sottolineare quello che ho appena scritto: "la vittoria di undici scemi in calzoncini".
La loro, non la nostra.
Lì noi non c'eravamo, non abbiamo giocato, corso, calciato palloni, fatto e preso falli, niet, nada, nothing, niente di tutto questo.
Loro vincono, i loro manager vincono, gli scommettitori vincono, noi poveri scemi che siamo rimasti appiccicati allo schermo abbiamo vinto un po' di euforia per roba non nostra. Anzi volendo ci abbiamo perso pure dei soldi.

Quindi a che pro?
La pace nel mondo?
Ma se andarsene a zonzo per l'Europa durante i mondiali si rischia il linciaggio.
Far girare l'economia?
Come, non prendono abbastanza?
Sfoggiare talenti nostrani?
Sbaglio o la metà delle nostre squadre di calcio sono straniere? Alla faccia della Lega poi.

Che poi porca miseria se ne imbroccano anche solo una di partita mi tocca pure sorbirmi tutto il casino sotto la finestra.
Guardate ragazzi, perdete al primo giro, così smetto finalmente di sentir parlare dei mondiali, che è due mesi che avete rotto.

Luttazzi blablabla

Luttazzi Luttazzi Luttazzi... cheppalle, sempre sto Luttazzi.
A me personalmente aveva rotto già le palle quando riuscì inspiegabilmente a far ridere una platea con la battuta sul mestruo bevuto. Non la parte maschile, da esseri che ridono immaginandosi scherzi cretini a base di escrementi non mi aspetto che ci arrivino, ma le femmine... che sanno esattamente consistenza, odore e colore del mestruo... gah! (vabbuò.. de gustibus...)
Battuta sul mestruo e argomento polemico dell'epoca a parte (la cui risposta ha soltanto confermato che la sua iper autostima è ormai irrecuperabile) ora ce ne è un'altra: lo accusano di plagio!
Ma non da ieri, da anni!!

E quindi? (della serie macchissene...)

La cosa sembra grave (mo' casca il mondo eh, vedete) perché tutti sti poveri fan erano convinti del contrario. Cioè che lui fosse la grande eccezione italiana in grado di produrre spettacoli di qualità tutti dalla sua testa!!
Poveri illusi... l'originalità noi l'abbiamo lasciata agli inizi del '600 e non siamo più riusciti a tirarcela fuori.
Poi ora sembra che i video che dimostrano che parecchie battute del tipo siano copiate spariscano dalla rete in tempo zero. Diavoli Lu', quanto stai spendendo per gli stagisti che la monitorano e segnalano immediatamente ogni minima stronzata?

Però non è questo che mi fa riflettere, ma l'incredibile quantità di persone che lo giustificano mentre lui tace. Sul serio, trovano giustificazioni per lui, lo sostengono, fanno analisi tutte in suo favore. E sapete chi mi ricordano? Tutti quelli che sostengono B. e cricca, giustificati e sostenuti anche durante il varo di plateali leggi ad personam.
Certo, paragonare un comico che non ha manco più accesso alla tv nazionale a uno che sta tentando da anni di avere come fornitura personale di cartigienica la Costituzione italiana è esagerato, ma che sia il comportamento base degli italiani? Dover trovare per forza di cose un punto di riferimento e instaurare una specie di matrimonio? Nel bene e nel male, in ricchezza e povertà, salute e malattia... Semper Fi!
E poi finiscono addirittura ad assomigliare alla Chiesa per lo scandalo pedofilia, dichiarando solennemente e un po' scocciati che tanto "non è l'unico" lo fanno anche "molti altri".

In realtà sono anni che penso che B.&Co. non siano il problema ma il sintomo, il caso Luttazzi non è che l'ennesima dimostrazione: anche messi di fronte all'evidenza che il vostro idolo in realtà è un ipocrita come tutti gli altri lo si accetta, perché è lui, lui lo può fare, lui è il mito, giù le mani dal mio mito.
Se no cosa? Ti suicidi? Vai in crisi? Alle prossime elezioni voterai Pdl?

Concludendo signori, io lo so che l'ateismo è spaventoso, è un vuoto abissale che non si riempe mai, ma trovarvi dei falsi idoli per compensare la mancanza di quel dio in cui non riuscite a credere peggiorerà solo le cose. Tornate a credere piuttosto, un essere invisibile e assente deluderà comunque sempre meno di un essere umano debole e fallace come tutti i suoi simili.

lunedì 7 giugno 2010

Con il sari rosa


A leggerla ci si chiede realmente per che cosa ci lamentiamo noi da queste parti ed è una domanda sbagliata, perché la risposta è: combattiamo per il livello successivo al suo.
Lei è ancora all'inizio, praticamente un feudalesimo misto ad anni '50 con sprazzi di anni '70, ed è una forza della natura.
Non c'è niente da dire se non che lo si legge tranquillamente in tre ore. Il numero delle pagine non centra niente, è scritto così semplice che va giù come l'acqua ma ti rimane per sempre.
Purtroppo temo che la sua politica d'azione da noi non funzionerebbe: sui diritti del lavoro e nella vita siamo ben lontane dall'averli ottenuti, ma il diritto di prendere botte dalle forze dell'ordine durante le manifestazioni lo abbiamo eccome.

Il disagio

Descriviamo il disagio.
Il disagio è quella cosa che puoi sentire in più punti del corpo. E' il macigno nello stomaco che ti fa dubitare di quello che hai mangiato a pranzo. E' il dolore sordo alle ossa che ti spinge a controllare dove hai messo l'aspirina. E' la tensione muscolare che non sentivi da quando ti costringevano ad allenarti due ore nello sport scelto dai tuoi genitori, "Perché fa crescere sani e forti". Sono gli improvvisi sbalzi di pressione che ti fanno sentire come se al posto del sangue a 36,5° avessi del fluido refrigerante direttamente iniettatoti endovena dal frigorifero.
Ecco quello è il disagio e più comunemente lo si prova quando ti vogliono far fare un lavoro che non ti piace.
Gli effetti collaterali sono:
- continue pippe mentali su come licenziarti quando ci sarà qualcosa che ti farà saltare la mosca al naso (perché ci sarà, non ci sono dubbi).
- la vendetta postuma in cui tu sei il dio della rete e tutti ti vengono dietro manco fossi il novello Mosè in grado di far aprire in due la marea di bit.
- apri un blog.

Beh che diavolo, almeno faccio qualcosa.
Ma non sarebbe bello se Mr.B. avesse sul serio provveduto a fornire a ogni giovine italiano/a un/a ricco/a rampollo/a da sposare per fare tutta la vita i mantenuti come suggeriva qualche tempo fa?

Spuntano fuori come funghi... solo la grande famiglia torinese ne ha sfornati a decine, datene un po' anche a noi! Così possiamo passare il tempo a non far niente, tanto le aziende andranno in malora lo stesso ma il conto alle Cayman sarà sempre al sicuro!