lunedì 7 giugno 2010

Il disagio

Descriviamo il disagio.
Il disagio è quella cosa che puoi sentire in più punti del corpo. E' il macigno nello stomaco che ti fa dubitare di quello che hai mangiato a pranzo. E' il dolore sordo alle ossa che ti spinge a controllare dove hai messo l'aspirina. E' la tensione muscolare che non sentivi da quando ti costringevano ad allenarti due ore nello sport scelto dai tuoi genitori, "Perché fa crescere sani e forti". Sono gli improvvisi sbalzi di pressione che ti fanno sentire come se al posto del sangue a 36,5° avessi del fluido refrigerante direttamente iniettatoti endovena dal frigorifero.
Ecco quello è il disagio e più comunemente lo si prova quando ti vogliono far fare un lavoro che non ti piace.
Gli effetti collaterali sono:
- continue pippe mentali su come licenziarti quando ci sarà qualcosa che ti farà saltare la mosca al naso (perché ci sarà, non ci sono dubbi).
- la vendetta postuma in cui tu sei il dio della rete e tutti ti vengono dietro manco fossi il novello Mosè in grado di far aprire in due la marea di bit.
- apri un blog.

Beh che diavolo, almeno faccio qualcosa.
Ma non sarebbe bello se Mr.B. avesse sul serio provveduto a fornire a ogni giovine italiano/a un/a ricco/a rampollo/a da sposare per fare tutta la vita i mantenuti come suggeriva qualche tempo fa?

Spuntano fuori come funghi... solo la grande famiglia torinese ne ha sfornati a decine, datene un po' anche a noi! Così possiamo passare il tempo a non far niente, tanto le aziende andranno in malora lo stesso ma il conto alle Cayman sarà sempre al sicuro!

Nessun commento:

Posta un commento