mercoledì 22 settembre 2010

Il Papa caro

Leggo delle spese immense che la regione sicilia deve affrontare per la visita del Papa e mi vien voglia di ridere.

Ridere perché i soldi che la Sicilia deve racimolare guardando in tutte le tasche, sotto tutti i materassi e dentro tutti i salvadanai dei nipoti, il Vaticano potrebbe farli materializzare con uno schiocco di dita e sentirne a malapena la mancanza.
Ridere perché è solo il monarca leader di un paese straniero che inspiegabilmente va a farsi un tour in giro per il mondo a benedire un po' persone a caso invece che partecipare a delicati meeting politici con altri capi di stato e per questo viene inseguito da mezza stampa globale.
Ridere alla sola idea di una papamobile solennissima che salirà su un palco addobbatissimo, circondata da cardinali pomposissimi da cui scenderà un uomo in tunica bianchissima con il cappello più ridicolo mai disegnato in tutta la storia della moda.

Poi mi ricordo che la regione Sicilia non è ricca, che quei soldi sono di persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese di cui la Chiesa si è fottuta anche il loro 8x1000.
Mi ricordo anche che l'ultima volta che ho sentito di un leader religioso che andava a far visite in giro per il mondo era il Dalai Lama e Obama non l'ha ricevuto.
Mi ricordo anche che quel monarca leader vestito con broccati, scarpe Prada e protetto da un'auto così blindata che sembra stia più che altro cercando di proteggersi proprio da Dio, viene considerato il tramite tra Dio e l'uomo, nonostante sia stato eletto da un consiglio di esseri umani, a loro volta eletti o insigniti dei loro poteri da altri esseri umani che ultimamente sono stati dentro il (finalmente svelato) ciclone della pedofilia, ed esclusivamente per ragioni politiche. E nonostante questo sfoggio di becera umanità lui è considerato un santo da una marea di poveracci che non arrivano a fine mese, dalle cui tasse la regione ha attinto per montare l'accoglienza papale, che gli ha già fregato il loro 8x1000.
Qui la voglia di ridere passa.

Però un consiglio ai siciliani lo do: sarà anche un monarca, ma non è il vostro monarca, perciò a Sua Eccellenza appena scende dal palco, dopo il discorso, gli applausi e le omelie, fategli un bel sorriso, un inchino e con tutto rispetto presentategli il conto.
La prossima volta vedrete, si accontenterà del palco della banda civica.

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