sabato 3 settembre 2011

L'amore precario

In lista c'è una discussione bellissima che poi è sfociata anche in questo post di FAS.
Mi sta colpendo molto perché è il mio pensiero degli ultimi mesi: ovvero basta con le relazione esclusive.
Meglio, specifico, non è che mi dispiacerebbe avere un rapporto con qualcuno, ma quel rapporto sarebbe più fisico che sentimentale.
Perché?
Perché dopo tre anni di relazione di cui due e mezzo vissuti a una considerevole distanza ho capito una cosa: una relazione affettiva è faticosa e deleteria. Veramente, ti rovina, o almeno rovina me. Non ci sono portata, punto. Per quanto anch'io sia cresciuta con tutte le cretinate femminili (uh l'amour! la passione! la tragedia! il dramma! il corteggiamento! ma va a cagare và) è un po' che penso che ste stronzate sentimentali siano appunto, stronzate. Ed è sempre la mia storia che mi ha aiutata. Perché non ci fu corteggiamento, non ci furono drammi, giochetti con il detto e non detto, le allusioni, e ma allora stiamo insieme o no. Ci siamo incontrati un venerdì sera, la domenica siamo usciti, il mercoledì io ebbi i primi due orgasmi della mia vita. Niente storie, niente cincischiamenti. Iniziò così blandamente che ne sono scioccata ancora adesso, ma solo perché è esattamente così che dovrebbero andare tutte le storie.
Ti incontri, ti piaci, ti fai, se non ci si piace più la si smette, amici come e più di prima.
Dove cazzo è il problema?
Il corteggiamento è una cazzata.
Le storie amorose esclusive sono una cazzata.
Tutti questi drammi, gelosie, io ti amo, se tu non mi ami sei uno stronzo, voglio passare la vita con te, ma che siete scemi?
Io al solo pensiero mi sento claustrofobica.
Io in questi tre anni mi sono rovinata la vita per la dipendenza affettiva: non sapevo come gestirla e ho sacrificato così mesi preziosi in cui si stava decidendo il mio futuro. Ho persino evitato di avere troppa vita sociale per paura della mia incostanza sentimentale (di cui ero già fin troppo consapevole). Mi sono rovinata. Non per colpa sua, lui è stato vittima quanto me di questa cosa e la vive anche peggio perché a trent'anni e rotti si sente il peso del fallimento sulle spalle (altra pressione da parte della società).
E non sto nemmeno dicendo che ora sono una donna libera, che ogni sera si diverte come una pazza e si sta facendo un sacco di amanti per sublimare il suo bisogno sessuale, magari!
Il mio retaggio culturale mi blocca, così come un sacco di fobie, ma ci sto lavorando sopra.
Tra tutti gli obiettivi che ho e non sto inseguendo per pigrizia, quello di vivere l'amore precario è uno dei principali.
Dovrebbe essere l'obiettivo di tutti, ma finché ci crescono con le romanze, i cartoni Disney e altre puttanate simili continueremo a confondere la sessualità con amore, e l'affetto con il possesso.
Alla fine c'avevano ragione gli hippy, peccato che abbiano mollatato così presto.

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