domenica 26 giugno 2011

I grandi

Ieri ho comprato il dvd dell'ultimo concerto di De Andrè e ho appena finito di ascoltarlo tutto. Non mi vergogno ad ammettere che ogni tanto mi sono venute le lacrime agli occhi.
Sono tempi questi in cui ci si sente un po' persi, dove tutto ciò che è passato ci sembra troppo grande per essere replicato o sostituito, tempi in cui aleggia quel sentore di vuoto interiore e superficialità. Io non so veramente se quelli fossero veramente grandi tempi, ma ci hanno dato De Andrè. Sicuramente piccoli non erano.
L'altro ieri poi se ne è andato anche Peter Falk e nonostante io non collezioni cofanetti del Tenente Colombo e non abbia visto nemmeno la stragrande maggioranza dei suoi film, la notizia mi sta tutt'ora intristendo.
Un mondo senza Peter Falk è un mondo molto più triste.
La lista dei grandi che se ne vanno è sempre più lunga ed è maledettamente inevitabile, ma se provo a guardarmi intorno per vedere se qualcuno è stato in grado di prendere il loro posto, non vedo niente ed è questo che mi spaventa e mi fa piangere durante le canzoni di De Andrè.
Non lo so, forse tra vent'anni ci renderemo conto che alcuni 20-30enni di adesso in realtà erano dei geni, ma secondo me uno come De Andrè ci viene concesso solo ogni secolo e chissà quand'è che apparirà quello nuovo.

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