martedì 5 luglio 2011

E' l'alba già?

Finita la notte della rete, tagliata a metà dei ringraziamenti, proprio come se gli avessero appena tagliato il cavo della fibra ottica.
Emblematico?

Certo definire "notte" un evento che è iniziato alle 17.30 (e io ho lavorato fino alle 19.15...) ed è finito alle 21.30 forse è stato un po' esagerato, ma a noi ci piace pensare in grande.

Di solito dopo una manifestazione di genere una volta si usava dire "e ora siamo nelle mani di Dio".
Anche no.
Dio è l'organismo che per primo la rete l'avrebbe censurata. Pensate ai comandamenti: "Non avrai altro Dio all'infuori di me" è già una forma di censura.
Ma oggi come allora è sempre la solita storia: siamo nelle nostre di mani.
Dio non centra niente e non è mai centrato. Noi e solo noi abbiamo sempre e solo centrato.
Come ha scritto Metilparaben, se domani questa cosa passa (e stavolta non riesco a essere ottimista come il referendum, questa cosa ha più che buone probabilità di passare) non ci resterà che una strada: la disobbedienza.

D'altronde non sarebbe nemmeno la prima volta.
Oscurarono AnimeDB. E tornò più attivo di prima.
Oscurarono i Torrent. Il giorno dopo c'erano già le istruzioni per accedervi.
Oscurarono Pirate Bay. E Mediavideo conobbe una nuova primavera.
Tolsero la rete internet in Egitto. E i Twitter arrivavano lo stesso.

(Ok, forse l'ultimo esempio è un po' esagerato rispetto agli altri, ma rende bene l'idea).

La rete non si ferma per una delibera, ricordatevelo.
In ogni caso, per tutti i detentori di siti web la soluzione c'è già: backup frequenti e il giorno dopo l'oscuramento si apre da un'altra parte.
Ok, forse per alcuni siti non sarebbe proprio il giorno dopo, ma un contenitore infinito non si ferma quando gli chiudi una finestra, perché pronta dall'altra parte ce ne è già un'altra.

E' arrivata la nostra di epoca della disobbedienza. In quanti siamo pronti?

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