sabato 9 luglio 2011

La librospesa

Oggi sono uscita a fare la spesa, ecco quello con cui sono tornata:

La vera storia del pirata Long John Silver, di Bjorn Larsson.
Che sto già leggendo il suo Bisogno di libertà ma i pirati sono un mio cruccio fin da bambina, mica potevo esimermi da comprare una cosa del genere.

L'isola del tesoro, di Robert Louis Stevenson.
Che altrimenti del libro di Larsson non ci avrei capito na' mazza (Beh? Solo perché è un classico non significa che mi sentivo obbligata a leggerlo da bambina. avevo cose più interessanti, tipo Sherlock Holmes).

Gli ingrattabili, di Cornelius Kane
No così, i gialli mi piacciono e questo ha per protagonisti cani e gatti antropomorfi. Sapete com'è, disneyani una volta disneyani per sempre.

La mano sinistra di Dio, di Paul Hoffman.
Che non si vive solo di pirati e gialli. Andiamo anche di un bel romanzo storico che non fa mai male

Harvey Dent: Anno uno.
Batman è una mia ossessione dell'ultima ora. Non sono sicura che mi piaccia la serie regolare, ma adoro comprarmi i cartonati. E questo è quanto.

Gli occhi e il buio, di Gigi Simenoni.
Ringrazio sentitamente l'irresponsabile che ha venduto i suoi fumetti, che per completare la serie dei Romanzi a Fumetti della Bonelli avrei dovuto ordinarmelo da internet e invece l'ho trovato nella mia fedele fumetteria di fiducia. Bello eh. Ma bello bello.

Insomma, quello che in realtà volevo dirvi è che nelle librerie ci sono i saldi, nelle fumetterie no.
La cultura svenduta è una cosa meravigliosa.
Non vi fa rabbia che alcuni libri costino addirittura venti euro? Ma per cosa? Ma perché? Per la copertina? Non credo proprio, quello di Larsson non è cartonato, ha solo un formato strano, però costa 18.50. Io leggerei volentieri anche sulla carta velina se servisse a far abbassare i prezzi, ma tanto loro riuscirebbero a farci pagare altro.

Dicevo la cultura svenduta è meravigliosa. La cultura dovrebbe essere accessibile a tutti, pure ai poveracci come me che devono limitare la loro sete di lettura a una volta al mese quando arriva lo stipendio.
Poi si sorprendono se alle fiere del libro si assiste alla "scandalosa" abitudine di prendere "in prestito" i libri dagli scaffali.
Ora poi arrivano le ferie, quale occasione migliore per portarsi via un po' di cultura in saldo?
Filate in libreria tutti, ora!

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