domenica 21 agosto 2011

Atei rivelatevi!

Questo mini articolo dell'UAAR mi ha fatto riflettere. Non tanto per il fatto che gli atei sentano la necessità di un social network dedicato, quanto che dichiarare la propria assenza di fede sia un "coming out". In poche parole è paragonato alla stesso tipo di rivelazione che dovrebbe fare un ragazzo o ragazza omosessuale.
Mi piacerebbe vederli a confronto due figli che vanno a colloquio dai genitori: uno gli dichiara di essere ateo, l'altro omosessuale. Mi chiedo quale dei due verrebbe sbattuto fuori a calci.
Sarebbe un esperimento interessante, non trovate?
Se dovessimo dare retta ai sondaggi però, ho credo che sarebbe l'ateo.
Pare infatti che negli States essere atei sia considerata una cosa orrida, davanti alla quale tutto il resto passa in secondo piano.
Ma perché?
Un candidato ateo è un candidato razionale, con meno pregiudizi della maggior parte delle persone e quindi improntato a dialoghi e decisioni di più larghe vedute di uno che va in chiesa ogni domenica, perché il credo, quale esso sia, delle limitazioni te le impone. Cioè, i dieci comandamenti non sono un "traccia" a cui ispirarsi.
Basta partire dal giuramento americano fatto sulla Bibbia.
Io me la sono fatta spesso la domanda: ma un islamico/buddista/ebreo/etc che deve andare a deporre in un tribunale, quando deve giurare, come fa?
Gli fanno una delega speciale? Gli cambiano il libro sacro? Dice il nome del suo dio? O ingoia l'umiliazione (perché è una chiara e lampante violazione dei diritti civili imporre il proprio dio a qualcuno, e far giurare un credente di una fede non cristiana sulla Bibbia è come dichiarare ogni volta, che il suo dio non vale un cazzo) e giura lo stesso perché se no la giuria si farebbe una brutta impressione di lui?
Questa è stata solo un'altra delle conferme che mi ha fatto capire che se mai io avessi veramente trovato il coraggio di andare negli States, prima o poi mi avrebbero linciata.
In Europa è da un po' che non è più un problema dichiarare la propria appartenenza o meno a un qualsiasi credo e dichiararsi omosessuale è ancora il coming out peggiore di un adolescente.
Immaginatevi: sedici anni, corridoi dei licei che se sono anche solo somiglianti a quelli dei telefilm in realtà sono zone di guerra, e sapere che per te la religione è solo un'enorme pagliacciata.
Quand'è che la smetteremo di considerare gli Stati Uniti quel baluardo di democrazia utopistica che non sono, e cominceremo a vederli esattamente come e peggio di tutti gli altri?
No così, solo per sapere.

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