venerdì 19 agosto 2011

Attentato

In Italia la parola "attentato" richiama molti ricordi, dolorosi, ma lontani nel tempo. Nessuno di noi sa cosa sia voluto dire vivere negli anni di piombo e tutti quelli che non sono nati e cresciuti in zone di grande attività mafiosa, non hanno idea di cosa significhi vivere in un posto dove il mattino dopo devi seppellire metà della tua famiglia.
Che potrei dire quindi di tutto ciò?
Parole banali come "orrore", "schifo", "inumanità"?
Io non ne capisco tantissimo di politica estera se devo essere sincera, non ne capisco tantissimo perché nella mia testa la gente è libera di vivere liberamente la propria vita, nello stato in cui ha scelto di abitare o anche di creare. Libera di credere in quello che vuole, in un nome del proprio dio, sotto la bandiera politica che ha scelto, con le proprie idee libere di essere espressa ad alta voce ovunque.
Però si chiama utopia e la politica estera ha un peso soprattutto in nome del capitalismo e di quei pochi maledetti che hanno preso il posto dei vecchi signorotti feudali quando la monarchia è stata scalzata dalla democrazia (che è un'altra bella utopia).
In pratica quello che è successo in Israele è che un gruppo di nemmeno 30 persone abbiano deciso di arrogarsi il diritto di decidere chi vive e chi muore. Dopo che hanno esercitato quello che loro credevano un diritto, altre persone che si credevano in diritto di vendicarsi come e su chi volevano, si sono date da fare provocando altre morti. La cosa peggiore però è che progettano di andare oltre, in un'operazione che provocherà centinaia di vittime la maggior parte delle quali voleva solo vivere la propria vita, crescere i propri figli, sopravvivere abbastanza da vederli figliare a loro volta e morire magari lasciandogli anche qualcosina.
Tanto per chiarire non sono antisionista, per quel che mi riguarda le vittime in campo sono due: il popolo palestinese e quello israeliano. I primi sono ostaggi politici di chiunque, i secondi di se stessi ed entrambi delle proprie religioni. Sono piuttosto sicura che una buona parte del popolo israeliano vorrebbe andare a dormire la notte sapendo che il giorno dopo il proprio figlio sotto le armi non rischierà di tornare a casa avvolto in una bandiera, così come credo che a una buona parte del popolo palestinese interessi solo farsi la propria vita invece che la guerra.
Però quei pochi a cui la guerra interessa continuano ad armarsi e arrogarsi il diritto di prendere delle vite da una parte e dall'altra, infischiandosene di chi voglia veramente giocare al loro stesso gioco, mentre e tutti continuano a credere fermamente nel vecchio dettame "occhio per occhio, dente per dente".
Come dicono i vecchi, e rimasero tutti ciechi e sdentati.
Persino qui in Italia i leghisti, i più fondamentalisti politicamente, stanno a mandando a fanculo il proprio leader, perché una volta messo il culo sulla poltrona del potere ha dimenticato tutte le belle parole e si è fatto i cazzi suoi. Credetemi la mia opinione dei leghisti è talmente bassa che mi ha fatto quasi gridare: "Miracolo! Anche i leghisti hanno un cervello!", per questo sono sicura che prima o poi anche da quelle parti qualcuno alzerà una mano per dire "Basta".
Aspetto fiduciosa. Nel frattempo armatevi di dentiere e occhi di vetro.

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