sabato 18 febbraio 2012

Ma perché guardate Sanremo?

Lo chiedo a tutti quelli che da un paio di giorni ne parlano male, lo insultano, lo criticato oltre ogni ragione, insomma lo schifano, e lo schifavano anche prima e sapevano già che avrebbe fatto schifo se solo avessero posato il loro sguardo sullo schermo con Sanremo in onda.
Perchè?
Io non ho la televisione, sono quindi enormemente avvantaggiata nel non guardare nemmeno per sbaglio cose che non mi piacciono, figuriamoci quelle che odio. Ma anche se avessi avuto la televisione avrei evitato come la peste di finire sul primo canale, come faccio il giovedì sera con l'unica stazione radio che ascolto, Radio Capital, quando va in onda Servizio Pubblico.
Insomma, perché lo guardate?
Avete il gusto dell'orrido o semplicemente vi manda in brodo di giuggiole poter dire: uh, lo vedi che avevo ragione, va veramente schifo!
Ma risparmiatevelo e risparmiatecelo soprattutto.
Parlare male di Sanremo è come sparare sulla Croce Rossa, troppo facile.
E' una manifestazione ormai arcaica che non è mai riuscita a stare dietro all'evolversi della società dal giorno in cui è nata, basta guardare costantemente l'età media dei presentatori (togliete le veline, non contano, loro sono solo tappezzeria messa lì a far sembrare figo il vegliardo di turno e far felici gli spettatori maschili a casa. E' lo stesso trucco usato sugli shonen giapponesi, solo che se lo fanno loro sono dei porci, se lo fanno a Sanremo è marketing).
Insomma, non fategli pubblicità.
Avete invaso la mia dash di Twitter e la bacheca di Facebook con sta cazzata vomitevole. Ne avete scritto sui vostri blog tanto che stamattina ho scoperto che da qualche parte è scoppiato uno scandalo perché Belen avrebbe una farfalla tatuata sull'inguine (e quindi? Cazzi suoi, letteralmente parlando. Cos'è, Sanremo vi sta imbigottendo ulteriormente? No, non me lo cerco su Google News).
Finché gli darete tutta questa attenzione a chi organizza e scrive il festival non glie ne fregherà una beata minchia che sia arcaico, bigotto, misogino e fuori tempo massimo, gli importerà solo degli share e degli spazi pubblicitari che rivenderà a peso d'oro perché comunque per i primi due giorni tutta Italia guarderà quei quattro coglioni dare il peggio di sé in televisione.
Ma vi pare?
Ma fatevi una vita, o nerdizzatevi almeno. Credetemi, c'è molta più soddisfazione a passare la serata a rileggersi tutta la collezione di Pikappa (originale, dite quel che volete ma Pikappa il mito è per gli sfigati che non hanno sufficientemente voglia di battere le fiere del fumetto) che vedere dei matusa che cercano di nascondere il pannolone e l'artrosi per credere di avere ancora trent'anni.

(E oh, pure io ne ho scritto. Cheppalle.)

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