domenica 12 febbraio 2012

Non fate finta di essere nerd

Non so quanti di voi l'abbiano letto, ma "Storia naturale del nerd" era effettivamente un libro che mancava, sia per noi nerd (che ci dà un paio di perché psicoanalitici) che per il resto del mondo che, fondamentalmente, non ci ha mai capito e ci ha sempre catalogato superficialmente.

Nel mondo si fa sempre un grande parlare di nerd, indicati di solito come gli sfigati, vestiti male, dediti alla scienza, ai fumetti e ai telefilm, molto vicini all'essere dei maniaci psicotici.
L'unica cosa che nessuno dice mai, che poi è l'unica vera, è che sono semplicemente persone disfunzionali nei confronti della società.
La società in genere è formata da gruppi di persone che hanno bene in mente il funzionamento delle regole sociali, delle relazioni con gli altri esseri umani e con l'altro sesso. Il nerd, è una persona che in realtà tutte queste regole non solo non è in grado di estrapolarle dal contesto, ma anche se spiegategli potrebbe non capirle appieno, se le capisce potrebbe non essere in grado di applicarle alla lettera e se può, magari ha deciso che non vuole. Il nerd semplicemente, ragiona per linee rette, compartimenti stagni e raziocinio all'estremo livello. Se una cosa non ha senso, per lui non esiste, e se quella cosa funziona per lui nella vita, allora secondo lui anche le altre persone devono fare per forza così.

Essendo la società quella meraviglia tollerante e inclusivista che è, il povero bambino nerd passa ovviamente la maggior parte della sua infanzia da solo e deriso. Se gli va di culo alle superiori si fa degli amici disfunzionali quanto lui. All'università finalmente può cominciare a prendere in mano il suo destino, capirci qualcosa di questo "pazzo mondo malato" [cit] e se ha sufficientemente coraggio provare a integrarsi di più (non funziona con tutti, ma le ultime generazioni non se la stanno cavando male).

Tutta la menata dei fumetti, dei telefilm e della scienza, è incidentale. Ci piacciono perché sono cose in cui possiamo rispecchiarci, ritrovare le nostre idee (essendo scritti da altri nerd, è facile che creino qualcosa che piaccia al resto dei nerd), entrare in mondi ideali che possiamo modificare a nostro piacimento nella nostra testa, ma soprattutto hanno delle regole. Il nerd è una persona che ha bisogno di regole esplicate, scritte, definite, non delle nebulosità su cui si fondano le relazioni con gli altri. Ecco perché quasi tutti gli scienziati lo sono, avevano semplicemente bisogno di vivere in un  mondo con delle regole. Che poi amino Star Wars è un altro discorso, ma 9 volte su 10, hanno il poster in camera.

Io, da punto di vista della cultura, sarei più una geek, ma ogni volta che riguardo il mio comportamento passato e attuale, è chiaro che sono una nerd. Nessuno che dalle tre alle cinque volte al giorno non si senta scollegato completamente dal resto della società, che non riesca a comunicare con gli altri o comunichi cose completamente sbagliate, può definirsi nerd. Avere una cultura nerd, non farà del leader della compagnia o del don giovanni per vocazione dei nerd. Potranno crederci, ma non è vero.

Nonostante tutto il disgusto per la società negli anni passati verso i nerd, ora inspiegabilmente va di moda esserlo. Sarà colpa di Steve Jobs, di Joss Whedon, non lo so, ma tanti ultimamente hanno cominciato a indossare lo stile nerd e atteggiarsi come tali. Eccerto, come se la gente decidesse veramente di essere nerd.
No cari, non avete capito, vestirsi da nerd e far finta di esserlo, è come far finta e vestirsi da gay.
Noi non abbiamo scelto coscientemente di essere disfunzionali, credetemi, se avessimo avuto libertà di scelta al liceo avremmo tranquillamente fatto parte del gregge. Levatevi gli occhialetti neri spessi, i maglioncini e le scarpe sformate, smettetela di bullarvi solo perché avete visto Lost e tornate a fare i finti intellettuali di sinistra, che di disfunzioni bastiamo noi. Figuriamoci se vogliamo anche i fake.

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