venerdì 4 maggio 2012

Italiani disperati in una democrazia oramai inesistente

E niente, evidentemente gli "alti vertici" pensavano di poterci strangolare economicamente senza che nessuno prima poi andasse fuori di testa.
Non dico che ora tutti i poveri disgraziati che improvvisamente si trovano in rovina grazie alla crisi e alle manovre Monti debbano risolvere i propri problemi così, ma il ghiaccio ora è stato rotto. Alla fine era solo questione di tempo.

E mentre leggevo questo articolo avevo chiaro in mente uno scenario datomi da anni di telefilm, film e fumetti, lo scenario di una nazione votata esclusivamente al guadagno che al benessere del cittadino, in cui l'unica cosa che conta è quanto riesci a mettere nelle casse dello Stato e poi nelle tue, in cui se non hai soldi diventi improvvisamente qualcuno da disprezzare e non da aiutare, qualcuno che puoi calpestare: gli Stati Uniti.
Fino a qualche tempo (ok, io ero piccoletta) fa eravamo ancora un normale paese europeo, in cui l'istruzione e la sanità erano davvero pubblici e alla portata di tutti e i salari permettevano una vita dignitosa. Poi qualcosa è cambiato, lo spettro della privatizzazione estrema si è presentato alle nostre porte e tutti sono impazziti, cercando di convincerci che era giusto così perché ci avremmo guadagnato di più.
Ok, chi? Voi o noi? Perché è un po' che ho questa idea che chi vuole andare al governo pensa che sia una specie di signoraggio, dove lui comanda e gli altri fanno, dove lui è il signorotto locale e noi i poveri schiavi che lavorano, dove lui è il proprietario della fabbrica Stato e noi le api operai che producono miele di cui non possono usufruire, e purtroppo comincio a credere che in realtà una vera ideologia democratica noi non l'abbiamo mai avuta. Avremo cambiato nome da Regno a Repubblica, ma il vizio è rimasto.

All'università mi spiegarono il senso dell'architettura del palazzo del parlamento tedesco: la cupola in cui il normale cittadino può accedere sovrasta l'aula plenaria in cui il parlamento si riunisce. Il significato è che è il popolo a essere il sovrano di una nazione, non il governo e che quindi i suoi politici sono al servizio loro e dello Stato, non il contrario.
Questa è la democrazia.
A questo serve la Costituzione, tutto il sistema politico, i referendum e le elezioni. Non serve a far sì che dei figli di papà si ritrovino con incarichi pubblici senza aver nemmeno mosso il culo per candidarsi, non serve a far sì che i politici girino su favolose auto blu e viaggino a spese dei cittadini, non serve a far sì che qualche centinaio di persone vivano con diverse migliaia di euro al mese e abbiano una pensione dopo pochi mesi di lavoro, non serve a far sì che gli amici banchieri e imprenditori dei politici abbiano più agevolazioni a schiavizzare persone a cui dovrebbero offrire un servizio, non gentilmente concederlo. No.

Però è a questo punto che siamo e glie lo stiamo lasciando fare.
E non dico che dovremmo scendere anche noi in piazza in stile francese e inglese, direttamente coi sanpietrini e le molotov in mano, perché sono abbastanza fiera di vivere in una nazione che non pensa di poter risolvere i propri problemi solo con la violenza (che poi però si traduce in violenza domestica e allo stadio, curioso...), ma non siamo ciechi e sordi e soprattutto non siamo incapaci di fare qualcosa.

Possiamo cominciare a votare politici veri, ad avere memoria di chi ha fatto cosa e quando, a non lasciarci incantare dagli show televisivi e dai manifesti, dai cambi di faccia e logo dei partiti, a cercare i persone che promettono veramente di fare qualcosa, a smetterla di andare dietro ai maggiori solo per abitudine, a capire quali sono le nostre vere necessità (ci sono, ne sono sicura, ma non li si trova in tv).
Possiamo fare un sacco di cose, a partire dal far funzionare il cervello. Basterebbe quello, ve lo giuro a farli sudare freddo. Dobbiamo solo avere più voglia di interessarci al nostro paese invece che a cosa fare il sabato pomeriggio.
Viviamo in un sistema democratico, usiamolo prima che ce lo portino via del tutto.

Nessun commento:

Posta un commento