lunedì 21 maggio 2012

Twitter vs Facebook: i diritti degli utenti

Già il fatto che un po' di tempo fa disse a un tribunale di "attaccarsi al tram" per recuperare i tweet di un utente che aveva partecipato a Occupy Wall Strett, mi aveva convinto a propendere sempre di più per l'uso di Twitter e non per Facebook.
Ora che il Pakistan abbia voluto oscurarlo perché stavano facendo un concorso di barzellette satiriche su Maometto (non sia mai!! che poi si offende!!!) è un classico. Più prevedibile di così si muore.
Ma analizziamo il comportamento di Twitter: forse non li ha mandati a quel paese, ma il sottinteso era chiaramente quello. Quando invece successe a Facebook questi tutti premurosi oscurarono pagine e contenuti anti-islamiche in Pakistan, che cavolo! Non siamo online in Pakistan! Orrore e raccapriccio! (poi vorrei sapere il numero di utenti che una regione povera come il Pakistan può avere...).
Ora, è chiaro che Twitter non ha lo stesso numero di utenti che ha Facebook, ma pare che a differenza del concorrente non glie ne importi così tanto da dover farsi amico un paese dittatoriale ed estremista per continuare ad avere anche quel bacino di utenti. Anzi, sembra proprio che gli interessi di più permettere ai suoi utenti di continuare ad esprimersi senza censure. Se poi il governo non è d'accordo, che s'attacchi.
Twitter è anche un social network che a differenza di Facebook permette l'anonimato (che davvero il giorno in cui hanno sdoganato l'idea delle identità reali anche sul web avrei voluto ucciderlo Zuckerberg. E anche adesso in realtà).
Il Pakistan poi ha sbloccato Twitter, probabilmente per le critiche che ha ricevuto in merito, il che dimostra che se Facebook si fosse comportato un po' meglio con i suoi utenti, avrebbero vinto questa battaglia già all'epoca (riuscendo a recuperare parte di quell'aura nefasta che li circonda sempre riguardo ai diritti dei propri utenti).
Bene e bravi Twitter.
Facebook sempre peggio invece.
Mi chiedo poi in base a cosa decidano chi e che oscurare. Quando ci proviamo noi a segnalare le pagine cloni finte femministe che inneggiano alla violenza sulle donne, non ci riusciamo mai. Quando lo fanno loro, stalker virtuali maschilisti nei nostri confronti, funziona sempre.
Sono sempre più per l'abbandono di quel social network. Peccato che mi tocca lavorarci.

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