giovedì 26 aprile 2012

25 anni e ancora non è finita


Quando ero alle medie avevo dei professori profondamente convinti che il nucleare fosse una piaga.
Per tre anni infatti ci subissarono di informazioni su come avveniva la produzione di energia elettrica con il processo nucleare, com'erano composti gli impianti, la sicurezza e soprattutto come funzionava il "non" smaltimento delle scorie, ossia lo stoccaggio in attesa del decadimento.
Dopo queste belle lezioni tecniche ci avevano messo di fronte a Chernobyl.
Storia. Foto. Racconti di persone che avevano ospitato i bambini di Chernobyl per uno scambio culturale a senso unico.
Certo, aver avuto una madre e un padre che si erano spaventati a morte quando capirono che a solo un anno e mezzo potevo essere contaminata con cibi radioattivi, ha aiutato la mia repulsione e a 27 anni e rotti la mia opinione non è cambiata.

Il nuclerare è pericoloso. Dannatamente pericoloso.
Ce l'ha dimostrato Chernobyl 25 anni fa e ce l'ha dimostrato Fukushima l'anno scorso.
A che pro, mi chiedo, creare impianti nucleari costosi, le cui scorie non decadranno prima di centinaia di anni, in cui basta un imprevisto, qualcosa per cui nessuno ha approntato un piano B o anche solo l'A, affinché migliaia di persone si ritrovino contaminate, malate, uccise e così i loro figli e tutte le generazioni future, le zone intorno agli impianti diventino città fantasma, inadatte alla vita e i milioni che devono essere spesi perché questi impianti non nuociano più a nessuno?

Certo, le risorse rinnovabili non hanno lo stesso rapporto quantità-prezzo di un impianto nucleare, ne servono di più, molte di più, per generare la stessa quantità di energia, ma non è una scusa.
Che proprio nei giorni in cui noi eravamo chiamati di nuovo a esprimere la nostra opinione a riguardo Fukushima sia stata investita da uno Tsunami, è stato di un tempismo drammatico.

Il sarcofago è carino, davvero, un bel capolavoro di ingegneria. Un monolite all'idiozia umana, quella che crede di poter governare ogni cosa, anche l'entropia con la sola forza dell'ottimismo e della presunzione.
Anche il progetto è molto ottimista, vogliono smettere di avere preoccupazioni per i prossimi cento anni. L'Ucraina però non ce la fa da sola, dobbiamo aiutarla tutti. Durante la seconda più grande crisi globale dall'invenzione del capitalismo.

E' chiaro vero, perché è meglio investire nel rinnovabile invece che costruire impianti che potrebbero rivoltarcisi contro proprio mentre siamo tutti con l'acqua alla gola?

Ma se nemmeno la paura di morire o peggio e il non arrivare a fine mese riescono a far capire ai fanatici del nucleare che questa opzione non è più un'alternativa accettabile, propongo che solo loro poi ci vadano a vivere vicino agli impianti e ai depositi di stoccaggio.
Tutti gli altri poveri imbecilli che invece preferiscono ingombranti e costosi impianti rinnovabili staranno a centinaia di chilometri di distanza. Però non aspetteranno un incidente per isolarvi, lo faranno prima e non importeranno nessun tipo di prodotto perché la contaminazione è sempre dietro l'angolo.
Se vogliono rischiare lo facciano solo con il proprio di culo, tutti gli altri si godranno una vita tranquilla lontano da malformazioni genetiche e contaminazioni.

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